Il Giro d’Italia torna a Lucca: dopo 39 anni in città il traguardo della quinta tappa

Il sindaco Pardini: “Una vetrina internazionale per la quale abbiamo fatto un grande lavoro”. A Viareggio la partenza del sesto stage che si concluderà a Rapolano Terme, Del Ghingaro: “Risultato eccezionale perché cadrà nell’anno delle centenario pucciniano”
Sarà un evento doppiamente simbolico, perché cadrà nel momento clou delle celebrazioni per il centenario della morte di Giacomo Puccini. La carovana rosa del Giro d’Italia torna ad attraversare la provincia di Lucca anche nel 2024. Stavolta, però, è il Capoluogo a fare la parte del leone. Dopo 39 anni Lucca torna, infatti, ad essere tappa di arrivo: non accadeva dal 1985. La città dall’arborato cerchio sarà il traguardo della quinta tappa del Giro, presentata oggi pomeriggio (13 ottobre). La notizia era da tempo ormai nell’aria ed ora è arrivata l’ufficialità. La data da segnare sul calendario è quella del prossimo 8 maggio. Viareggio conquista invece la tappa di partenza, dopo aver ospitato un traguardo del Giro quest’anno. Dalla Perla del Tirreno che quest’anno è stata traguardo partirà la sesta tappa della carovana, con arrivo previsto a Rapolano Terme.
“Lo avevamo promesso ed abbiamo mantenuto la parola: il Giro d’Italia torna a Lucca dopo 39 anni. Oggi possiamo festeggiare l’ufficialità di un annuncio tanto atteso – commentano a caldo il sindaco Mario Pardini presente alla presentazione, accompagnato dall’assessore allo sport Fabio Barsanti e dal capo di gabinetto Beniamino Placido -: Il buon esito di un progetto ambizioso e soprattutto di un impegno preso con la città. Il Giro d’Italia torna a Lucca nell’anno di Puccini, e garantirà una bellissima vetrina internazionale per tutto il territorio. Abbiamo fortemente voluto raggiungere questo traguardo, portando la grande corsa rosa a Lucca in un momento importante e significativo”. Alla soddisfazione di Pardini fanno eco le parole del primo cittadino di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro: “Anche quest’anno ospiteremo una parte di tappa del Giro – ha detto -: è un evento davvero straordinario essere riusciti ad averlo per due anni consecutivi e questo ci pone come élite a livello ciclistico e sportivo in generale. Si tratta anche di un traguardo importante soprattutto perché cade nell’anno del centenario di Puccini”.

La città di Lucca si prepara, dunque, a vivere un appuntamento sportivo eccezionale ma anche un’occasione di promozione e rilancio del territorio e dello sport e in particolare del ciclismo. “Questa notizia suggella un grande successo dell’amministrazione – commenta l’assessore Barsanti -. Un traguardo che porterà una delle principali corse a tappe a livello internazionale nella nostra città, dove vive e vige una grande tradizione ciclistica e dove sono presenti molte realtà qualificate e competenti in ambito. La trasferta di Trento è stata anche l’occasione, con un meeting dedicato, per comprendere quanto il Giro sia un veicolo potente ed incisivo per la promozione del territorio. Nella prossime settimane sarà infatti mia premura riunire le varie associazioni, realtà sportive e gli operatori del settore, per cominciare a progettare tutti gli eventi e iniziative parallele a questa grande manifestazione che siamo pronti ad accogliere”.
L’ultimo arrivo del Giro in città risale al 9 giugno 1985, con una cronometro in linea con partenza da Lido di Camaiore e arrivo sulle Mura urbane, dove trionfò il grande Francesco Moser. Il ritorno del Giro d’Italia a Lucca nell’anno del centenario pucciniano è figlio di un lungo lavoro di progettazione, confronto e dialogo che l’amministrazione comunale ha da mesi intrapreso con Rcs, al fine di garantire a Lucca la visibilità, il prestigio e l’indotto che il principale evento sportivo a livello nazionale porta con sé.
Il Giro d’Italia partirà da Torino il prossimo 4 maggio, come già era successo nel 2021. Le ricadute per il territorio sono enormi, visto che si tratta della principale manifestazione ciclistica a livello nazionale e una delle tre corse a tappe più celebri a livello mondiale. Ogni edizione può vantare infatti una copertura mediatica planetaria, con circa 200 paesi collegati, un’audience complessiva di circa 800 milioni di persone, 900 giornalisti, 280 fotografi accreditati e centinaia di network connessi. La carovana della corsa rosa è stimata in circa 1500 persone, tra atleti, squadre e addetti ai lavori, che faranno tappa a Lucca per l’edizione 107, portando in città, oltre ai grandi campioni del ciclismo internazionale, anche divertimento, gioia e coinvolgimento, con una sfilata di mezzi divertenti e scenografici che attraversano la nazione seguendo il percorso della corsa e creando un clima di festa, con musica intrattenimento e giochi per tutto il pubblico.
La potenza dello sport nella sua massima espressione arriva quindi a Lucca e nei prossimi mesi saranno forniti dall’organizzazione del Giro d’Italia, in concerto con le amministrazioni locali, tutti i dettagli sui percorsi delle singole tappe.
Nel dettaglio, a Lucca arriverà la quinta tappa dell’edizione 2024 della corsa storicamente organizzata da Rcs con partenza da Genova. Un percorso, quello previsto, sostanzialmente pianeggiante ma con le salite ‘classiche’ del nostro territorio come quella del Pitoro e del Magno attraverso le strade del comune di Pescaglia, prima dell’arrivo in grande stile in città.
Il giorno successivo Viareggio ospita la partenza della tappa numero sei con la carovana rosa, dunque, che sosterà praticamente per due giorni in città dopo il passaggio dell’anno scorso nella tappa fra Scandiano e Viareggio che ha attirato il grande pubblico di appassionati sul percorso del Fondovalle, di Ponte a Moriano e della via per Camaiore. Da Viareggio il Giro concluderà la tappa a Rapolano Terme.
Il Giro d’Italia 2024: svelate le tappe
Si inizia con due tappe inusuali già ricche di asperità che obbligheranno i capitani e i “favoriti” a contendersi la vittoria sebbene non siano tali da generare distacchi eccessivi.
La Venaria Reale-Torino di 136 chilometri è la riedizione alleggerita della tappa di Montagna in città. Dopo un primo avvicinamento attraverso le colline torinesi si approccia Superga da un versante meno battuto nel giorno del 75esimo anniversario della tragedia che colpì il Grande Torino. Passato una prima volta il traguardo si scalerà il Colle Maddalena dal versante dell’Eremo per concludere sulla tradizionale linea di arrivo davanti alla Gran Madre.
Ventiquattr’ore dopo si replica con una tappa che parte dal Canavese (San Francesco al Campo) e percorre le colline del Biellese per approdare alla salita finale di Oropa (150 km) dove nel 1999 Marco Pantani realizzò una delle più belle imprese in salita rimontando 49 ciclisti dopo un problema meccanico e vincendo la tappa.
La terza tappa propone una volata potenzialmente di gruppo (Novara-Fossano 165 km), ma che i velocisti dovranno guadagnarsi dato che il precedente di un GranPiemonte (2009) mostra come un corridore dalle caratteristiche di Philippe Gilbert si possa imporre.
Prima settimana
Il Giro si sposta per raggiungere la Liguria (Acqui Terme-Andora 187 chilometri) e quindi la Toscana (Genova-Lucca 177 chilometri) prima di una serie di tappe impegnative e in alcuni casi potenzialmente decisive non fosse per la scrematura dei favoriti che imporranno al gruppo. Si succedono una tappa mossa, una cronometro individuale e una tappa di montagna con arrivo in salita. Nell’ordine: Viareggio-Rapolano Terme (177 chilometri) con circa 12 chilometri di sterrati nel finale, in parte già visti alla Strade Bianche e in parte inediti. Segue Foligno-Perugia, cronometro individuale (37.2 chilometri) con gli ultimi 4 chilometri in salita per giungere al centro storico toccando i luoghi turisticamente più famosi dell’Umbria legati a San Francesco come Assisi e Spello. Dopo la fatica contro le lancette secondo arrivo in salita sui 14 chilometri di Prati di Tivo (Spoleto-Prati di Tivo 153 chilometri), già sede di tappa alla Tirreno-Adriatico in diverse occasioni. Da Spoleto si attraversa l’Appennino Umbro per arrivare sul massiccio del Gran Sasso. Prima del giorno di riposo la carovana giunge a Napoli (Avezzano-Napoli 206 chilometri), nel suo salotto di via Caracciolo, con una tappa potenzialmente da volata.
Seconda settimana
Si riparte, dopo il riposo, da Pompei per una tappa che ciclisticamente presenta un arrivo in salita inedito (Pompei-Cusano Mutri [Bocca della Selva] 141 chilometri) e culturalmente lega archeologia e paleontologia. Pompei e la vicina Longola nell’area di partenza parlano di storia romana, di vita quotidiana fino all’eruzione del Vesuvio. Pietraroja a qualche decina di chilometri dall’arrivo racconta la storia del cucciolo di dinosauro “Ciro” ritrovato fossilizzato praticamente intatto che ha permesso di apprendere molte cose sul mondo di 65 milioni di anni fa.
Francavilla al Mare ospiterà una meritata volata (Foiano di Val Fortore-Francavilla al Mare 203 chilometri) prima della tappa dei muri di Fano (Martinsicuro-Fano 183 chilometri). Una tappa selettiva caratterizzata dai “muri bassi” delle Marche ovvero quelli con pendenze elevate, ma non estreme che dovrebbero portare un manipolo di ciclisti a giocarsi la vittoria di tappa.
Ancora una volata nella Riccione-Cento (179 chilometri) che attraversa le zone martoriate dall’alluvione del maggio 2023. Fine settimana con due tappe molto impegnative: Castiglione delle Stiviere-Desenzano del Garda: cronometro individuale (31.0 chilometri) e Manerba del Garda-Livigno (Mottolino) di 223 chilometri con arrivo in salita inedito. La cronometro è l’ultima occasione per gli specialisti per accumulare vantaggio sugli scalatori, ma già il giorno successivo questi ultimi avranno l’occasione se non di ribaltare la situazione almeno di rosicchiare secondi, o minuti, agli avversari. La crono è piatta e velocissima, laddove nel 1859 fu combattuta la seconda guerra di indipendenza. Per arrivare a Livigno si supereranno 5200 m di dislivello con nel finale l’interminabile Forcola di Livigno (sconfinamento in Svizzera) e l’arrivo al Mottolino dove gli ultimi 1800 m percorrono su asfalto una pista di sci con un’alternanza di rampe al 18% e brevi tratti quasi piatti.
Terza settimana
Riposo e ripartenza da Livigno per la tappa della Cima Coppi che nel 2024 sarà ancora una volta il Passo dello Stelvio con i suoi 2758 metri. La Livigno-Santa Cristina Valgardena (Monte Pana) propone 4400 m di dislivello che culminano con i 2 chilometri conclusivi di Monte Pana sempre sopra il 10%. La tappa successiva da Selva di Val Gardena a Passo Brocon di 159 km che si propone come una delle tappe decisive del finale di Giro. Ad esclusione del breve tratto da Canazei a Predazzo ci sono soltanto salite o discese. Si scalano il Passo Sella e il Rolle che hanno fatto la storia del Giro del primo dopoguerra per passare al Passo Brocon da due versanti. Quello di Canal San Bovo, che ha già visto passare il Giro del 1955-56-57 e 67, e quello inedito della Val Malene con il lungo tratto oltre il 10% che porta all’arrivo.
La volata a Padova (Fiera di Primiero-Padova 166 chilometri) e la tappa di media difficoltà di Sappada (154 chilometri da Mortegliano con Passo Duron e Sella Valcalda prima del finale – la tappa transita da Peonis dove morì Ottavio Bottecchia) anticipano la resa dei conti della Alpago-Bassano del Grappa (175 km con due scalate del Monte Grappa da Semonzo che vide l’attacco vittorioso di Nibali nel 2010 e la crono vinta da Quintana nel 2014). Grande arrivo a Roma con il circuito passerella nella Città Eterna.