Emergenza coronavirus, settimane di superlavoro per la sezione Garfagnana della Croce Verde






La delegata Arletta Tortelli fa un primo bilancio: “Tanti servizi, dal sanitario all’assistenza alle famiglie fino alla raccolta di generi alimentari”
La Croce Verde P.A. Lucca è attiva su gran parte della provincia di Lucca, ora più che mai ed il merito va anche alle sezioni distaccate, che consentono un presidio più capillare del territorio. Una di queste è la sezione Garfagnana: guidata dalla delegata Arletta Tortelli, è uno dei punti di riferimento della zona per la lotta al coronavirus. Proprio alla responsabile rivolgiamo alcune domande, per capire come la sezione stia vivendo questo momento.
Arletta, quali attività sta svolgendo la sezione Garfagnana in questo periodo di crisi sanitaria?
Le cose da fare certo non mancano. Viste le disposizioni per contrastare l’emergenza, abbiamo dovuto sospendere le attività del settore sociale, come l’accompagnamento di ragazzi a scuola. Però siamo molto attivi su altri settori, in primis il sanitario e l’assistenza alimentare alle famiglie. Per quanto riguarda il primo, vi offro alcuni dati: il mese di aprile è stato davvero operoso per i servizi ordinari (tutto ciò che non è emergenza, come accompagnamento di pazienti a visite, ricoveri, dimissioni), con 70 viaggi in nemmeno una ventina di giorni. Inoltre, diamo il nostro contributo al Pet di Camporgiano e all’allestimento della squadra Covid, introdotta proprio per intervenire su sospetti casi di contagio. Come dicevo, inoltre, diamo il nostro contributo anche alla raccolta di generi alimentari, nonché alla preparazione e alla consegna dei pacchi per le famiglie in difficoltà, assieme ad altre realtà del territorio come gli autieri della sezione Garfagnana. Si tratta di un aspetto dell’emergenza forse più nascosto, ma non per questo meno problematico e rilevante.
Come si stanno comportando i volontari?
Devo ammettere che la reazione dei nostri volontari mi riempie d’orgoglio: sono molto assidui e vengono sempre volentieri, nonostante il momento sia molto delicato, specialmente per i soccorritori, sempre in prima linea. Fra di noi c’è un bel rapporto di stima e fiducia, molto spontaneo, ci facciamo forza reciprocamente: non siamo tantissimi, ma siamo sicuramente una squadra unita, affiatata, che si dà da fare per le persone in difficoltà del territorio della Garfagnana. Entrare in Croce Verde significa aiutare, ma anche ricevere, entrando in contatto con tante persone che si danno da fare non perché devono, ma perché vogliono.
Certo, non deve essere stato sempre facile…
Da principio, la situazione non è stata semplice da gestire. I nuovi provvedimenti e le nuove procedure, la paura del contagio e l’estrema attenzione per ogni nostro gesto, i primi servizi su presunti casi Covid sono stati tutti elementi che, nei momenti iniziali di questa situazione, hanno portato un po’ di pressione su tutti noi, dipendenti e volontari. Pian piano però la situazione è migliorata, e questo è sicuramente merito anche della preparazione che viene offerta dall’associazione: siamo allenati a seguire i protocolli e le indicazioni che ci vengono date, utilizzare tutti i dispositivi di protezione e gli accorgimenti necessari e quando entri nel meccanismo riesci a gestire il timore, che diventa una sana prudenza.
Quali sono le impressioni “dal territorio”?
Sento che la popolazione apprezza molto quello che facciamo e ne sono davvero contenta, soprattutto per i volontari che non si tirano mai indietro, sacrificando parte del loro tempo libero senza chiedere niente in cambio. Inoltre, aziende e supermercati del territorio ci stanno dando una mano soprattutto con la raccolta di generi alimentari, ad esempio tramite l’iniziativa Il carrello della solidarietà, a cui ha aderito Fresco Market di Pieve Fosciana. Tutti possono aiutarci ad aiutare, in tanti modi. E una volta finita l’emergenza, auspico l’arrivo di nuovi volontari nella nostra sezione, perché entrare in Croce Verde significa molto, per gli altri ma anche per chi ne fa parte. Provare per credere.