L’ultimo gesto d’amore, ormai estremo, è stato quello di donare gli organi. I genitori di Francesco Tontini non hanno esitato a dare il loro consenso. In quel modo, forse sperano, il figlio continuerà in qualche modo a vivere. Ma è dura per loro guardare avanti adesso. Dura anche per i tanti amici che oggi piangono l’apprendista meccanico, ex arbitro e calciatore rimasto ucciso in un drammatico incidente in moto ieri sera (17 ottobre) in via della Repubblica a Fornaci di Barga (Leggi).
Domenica pomeriggio (20 ottobre) alle 16 alla chiesa del Sacro Cuore di Barga in tanti non mancheranno a dare l’ultimo saluto a Francesco.
La sua passione erano il calcio e la moto da cross, quella con la quale è morto, falciato da una Ford Fiesta condotta da un giovane operaio 26enne di Ghivizzano, che lo ha urtato, secondo una prima e ancora sommaria ricostruzione, mentre Francesco si immetteva sulla via della Repubblica a Fornaci di Barga, per andare a trovare la madre che prestava servizio alla Misericordia del Barghigiano. Francesco non è potuto arrivare: a poche centinaia di metri è stato trascinato sull’asfalto dall’auto, provocandosi ferite troppo gravi, che lo hanno ucciso poco dopo.
Tutti inutili i soccorsi: il suo corpo immobile sull’asfalto, più tardi anche il cellulare che suona, e su instagram l’ultima storia con la canzone Volare II del trapper Izi: “Ho mosso passi nella notte. Alti e bassi mi ispirano morte. Vorrei farcela, ma so che ho tanta mania del controllo”.
A Barga, dove viveva con la famiglia, Francesco era conosciuto da tutti. Anche per l’impegno e il lavoro dei genitori, il volontariato della madre, e il servizio come carabinieri del padre. Era stato anche arbitro e per un periodo aveva militato nella squadra di calcio giovanile Ghiviborgo e Valle del Serchio. I suoi ex compagni di squadra e la federazione degli arbitri sono in lutto. Domenica saranno presenti al funerali per stringersi intorno alla famiglia.