
Un confronto non ideologico e che tenga conto anche dei possibili risvolti occupazionali ed economici. Lo chiede Marco Scaltritti, ex presidente della cooperativa Terra Uomini Ambiente ed esponente politico vicino all’assessore regionale Marco Remaschi, in una letterà che ha inviato agli amministratori locali della Valle del Serchio.
“Negli anni 70-80, cioè circa 35-40 anni fa, da dirigente del Pci assieme a tanti amici e compagni (che tralascio di nominare per evitare di essere accusato di strumentalizzazioni), elaboravo proposte e iniziative affinchè la metallurgica potenziasse lo stabilimento di Fornaci in termimi occupazionali, rinnovasse gli impianti industriali al fine di coniugare l’ambiente con il lavoro e mi ricordo che uno dei primi obiettivi del movimento operaio, proprio per la sua lungimiranza culturale, nei confronti degli abitanti di Fornaci era la realizzazione del ponte sul Serchio, a nord, per togliere dal centro di Fornaci i 50 tir e oltre che tutte le mattine prima delle sei, sostavano accesi in via della Repubblica, per farli entrare direttamente nello stabilimento a nord dell’abitato” scrive Scaltritti nella sua lettera.
“Perché era veramente difficile respirare alle sei e spesso ho potuto verificare di persona, lo stato di inquinamento che Fornaci subiva perché, dopo aver dormito in situazioni di fortuna in casa di qualche compagno, percorrevo via della Repubblica per arrivare ai “ mitici Cancelli della SMI” a fare volantinaggio al primo turno delle sei . Bei tempi e bei ricordi. Da sempre nella mia esperienza di vita prima come dirigente politico poi come promotore di sviluppo ho pensato e penso ancora che il lavoro dia dignità alle persone, e creare lavoro sia l’azione più concreta e socialmente qualificata e più efficace per contrastare le ingiustizie sociali profonde presenti nella nostra società che ostacolano la realizzazione del bene comune e della convivialità delle nostre comunità – prosegue il pensiero di Scaltritti -. Sorretto dalla cultura del sol dell’avvenire, dell’illuminismo francese e di un sano ottimismo, che tutt’ora mi contraddistingue, ho partecipato a tante lotte davanti ai cancelli della Smi e di tante altre fabbriche, perché pensavo che il futuro sarebbe stato migliore del passato, perchè la scienza si sarebbe affermata, l’innovazione e il progresso industriale sarebbero avanzati rispetto all’oscurantismo e al conservatorismo. Proprio per queste convinzioni che mi pervadono tutt’oggi, non riesco a capire perché nella Valle non sia possibile oggi, nell’era dell’innovazione, del progresso scientifico, sociale e sanitario che ci permette di vivere di più e in buone condizioni, accertare preventivamente il funzionamento di un impianto produttivo in base a criteri tecnici e oggettivi, sanitari e sociali, per quello che sono, per quello che viene proposto senza fare prima processi alle intenzioni. Perchè si devono aprire guerre e contrasti insanabili nelle nostre comunità, guerre ideologiche insanabili solo per l’idea di avanzare progetti e proposte?”.
“Mi riferisco all’impianto di pirogassificazione proposto da Kme che utilizzerà anche gli scarti della produzione della cartiere ben presenti nel tessuto produttivo della Valle e della Provincia – prosegue la lettera -. Perché ognuno di noi (ed anch’io senza nascondermi ovviamente che sono favorevole, non sono immune da questo errore) antepone la propria partigianeria rispetto al confronto nel merito? Non ci possono essere sedi e luoghi istituzionali e sociali trasparenti per poter effettivamente in maniera autonoma e terza con la logica della prudenzialità ei criteri della sostenibilità ambientale e sociosanitaria esaminare scientificamente e valutare la fattibilità del progetto? Le istituzioni proposte a che servono e se non ci fidiamo affianchiamole con tecnici terzi. Con questo approccio negazionista in questi anni per non aver voluto aprioristicamente esaminare scientificamente alcuni progetti che usano energia da processi di combustione (l’energia a freddo non è stata ancora inventata) se ci pensiamo si sono persi grandi occasioni di sviluppo delle risorse ambientali locali, non solo in termini di investimenti innovativi rilevanti, di processi industriali di riconversione ecologia dell’industria che avrebbero fatto della nostra valle un zona modello e di avanguardia che avrebbero create le condizioni per un occupazione piena e totale tipo la Germania”.
“Con questo appello – prosegue Scaltritti – mi voglio rivolgere a tutti gli amministratori della valle che stimo profondamente per il loro spirito altruistico di servizio a partire dal sindaco di Barga, che comprendo come il suo ruolo sia il più difficile ed esposto socialmente affiché si trovi davvero un luogo di confronto con la Kme senza pregiudizi. Possiamo pensare per un secondo al futuro dei giovani al loro lavoro e benessere: se oggi facessimo scelte sbagliate e per le quali Kme e le stesse cartiere perdessero competitività e avessero contraccolpi solo perchè non vogliamo affrontare i loro problemi e le loro proposte di progetti in maniera scientifica al fine di risolvere i loro problemi (ma che sono anche i nostri) cosa succederebbe all’economia e alla socialità e all’ambiente della valle? Aumenterebbe solo il degrado e negheremmo il futuro lavorativo dei nostri figli. Se il progetto avesse un impatto ambientale e socio-sanitario positivo rispetto all’oggi e Fornaci e la nostra valle ì divenissero un polo ecologico della siderurgia del rame in Europa, come nell’acciaio in Germania, quali prospettive di crescita si aprirebbero anche per le attività commerciali, di servizi? Possiamo negare questa prospettiva ai nostri giovani perché non vogliamo approfondire e valutare il progetto? Come si fa a pensare che la riconversione ambientale delle imprese com’è il progetto di Kme non faccia parte dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile? Come si fa a non riconoscere che nel sistema cartario della valle si sono realizzati progetti innovativi di economia circolare dedito al riuso e la produzione di energia che devono essere sostenuti dalle istituzioni raccogliendo le loro idee progettuali?”.
“È di ieri (15 luglio) la sottoscrizione dell’importante Patto per lo sviluppo fra la Regione Toscana e le associazioni di categoria firmato dal presedente Enrico Rossi con la presenza degli assessori Remaschi e Fratoni per dare un nuovo e significativo impulso all’economia toscana con otto miliardi di investimenti e la creazione di 100.000 posti di lavoro. Questo patto nell’affermazione dell’economia circolare prevede la realizzazione di un accordo ulteriore e specifico per il distretto cartario di cui la valle fa parte una grande occasione da prendere al volo di valorizzare e implementare per tutte le amministrazioni comunali e le imprese. Cari amministratori della valle, regionali e nazionali – conclude Scaltritti – questa contraddizione rappresenta uno spartiacque per il futuro e può rappresentare una scelta storica, non possiamo non avere questa consapevolezza. Per questo occorre trovare il coraggio delle scelte difficili che la fa storia di una comunità. Quindi trovate le forme e i contenuti per avviare un dialogo e un confronto serio sul progetto senza preclusioni , sia per una risposta positiva che per una risposta negativa”.
A Scaltritti replica il Comitato per l’attuazione della Costituzione Valle del Serchio che censura gli ultimi atti partoriti dalla Giunta regionale. “Atti che vanno denunciati per quel che sono – si legge in una nota inviata dal comitato -: un incredibile e manifesto disprezzo per il no al pirogassificatore deliberato all’unanimità dal Consiglio Regionale nel gennaio scorso”.
“Mentre diamo atto al sindaco di Barga di essersi mossa con coerenza nella circostanza prosegue la nota – ci pare grave che questo stravolgimento delle più elementari regole democratiche non venga denunciato in primo luogo dai consiglieri regionali, anzitutto quelli della zona. È evidente come nel partito che governa la Toscana siano in molti a remare contro la popolazione di Barga e della Valle del Serchio impegnata a difendere la salute e l’ambiente. Ma poiché in certi ambienti si preferisce non venire politicamente allo scoperto, ecco che si utilizzano personaggi di rincalzo per inviare i propri messaggi. Un esempio in tal senso ci viene dalla lettera scritta dal signor Marco Scaltritti e pubblicata da diversi organi di informazione. Scaltritti, ex presidente della Cooperativa Terra Uomini Ambiente prima che facesse la fine che ha fatto, ha ritenuto di intervenire proprio ora per portare il suo granellino di sabbia al progetto di Kme. Da notare che Scaltritti mai si è occupato della tematica, mai ha partecipato ad un incontro pubblico tra le decine che si sono tenuti. Ora, all’improvviso, ha sentito invece il bisogno di dire la sua: ci chiediamo sinceramente il perché”.
“La sua lettera – prosegue la nota – è un vero monumento alla banalità, un inno alla bontà di ogni politica industriale, dove si arriva ad immaginare che la Kme faccia di Fornaci un (parole sue) “polo ecologico della siderurgia del rame”. E qui siamo al comico, perché oltre all’invenzione di un nuovo comparto industriale (l’inesistente “siderurgia del rame”), il suo trasporto poetico lo porta a dimenticare la ben più prosaica motivazione del signor Manes che di Kme è il proprietario: il profitto. Segno che dei suoi volantinaggi degli anni ’80, di cui pure si vanta per poter dire di essere stato un tempo dalla parte dei lavoratori, ben poco gli è rimasto. Ma Scaltritti si dimostra anche disinformato, che poi lo sia realmente o finga solo di esserlo non sta a noi stabilirlo. Egli scrive infatti che vi sarebbe un approccio negazionista (negazionista di cosa ovviamente non si sa), che non ha ‘voluto aprioristicamente esaminare scientificamente alcuni progetti che usano energia da processi da combustione’ dato che, argomenta imprudentemente, ‘l’energia a freddo non è stata ancora inventata’. Anzitutto, se c’è qualcuno che ha voluto perseguire aprioristicamente, e senza alcun confronto scientifico o di altro tipo, il proprio progetto, questo ha solo un nome: Kme. È talmente vero che così stiano le cose che l’azienda che lui ama tanto si è sottratta allo stesso progetto partecipativo attualmente in corso. Non solo. Checché ne pensi Scaltritti (questa è un’altra perla del suo elaborato) l’energia a freddo esiste eccome. L’energia idroelettrica, quella eolica e quella solare non hanno bisogno di alcuna combustione”.
“Ne parliamo perché a suo tempo, proprio noi del Comitato per l’attuazione della Costituzione, dimostrammo come con il fotovoltaico Kme avrebbe risolto i suoi (per altro enfatizzati) problemi energetici – si legge ancora nella nota -. La risposta di Manes fu irridente quanto zoppicante e da un anno Kme preferisce glissare sul tema. Chi è allora che sfugge al confronto? Il fronte che si batte contro l’inceneritore o la proprietà ed il management di Kme? Ma il mondo in cui vive Scaltritti sembrerebbe del tutto rovesciato anche laddove parla di ‘sedi e luoghi istituzionali’ che dovrebbero dirimere la questione. Ora, a cosa pensi l’ex presidente di Terra Uomini e Ambiente non ci è del tutto chiaro. Gli è noto, oppure no, che tanto il Consiglio comunale di Barga, quanto quello Regionale della Toscana hanno detto no al pirogassificatore? Se non gli è noto si informi. Se invece, come dovrebbe, la cosa gli è del tutto nota, chi dovrebbe pronunciarsi se non i consigli elettivi che hanno competenza in merito? Impossibile allora non porsi una domanda: a quale titolo, con quale scopo, Scaltritti ha scritto la sua lettera? Nella sua auto-presentazione egli dice di essere stato prima un dirigente politico, poi un ‘promotore di sviluppo’, una pittoresca qualifica che parla da sola”.
“A noi sembra sinceramente che la sua lettera voglia solo pescare nel torbido, tentando di rimettere in discussione i pronunciamenti istituzionali, perfino quelli della sua stessa parte politica – conclude la nota del Comitato per l’attuazione della Costituzione -. La qualcosa è ovviamente legittima; quel che invece non solo non è legittimo, ma è anzi del tutto inaccettabile è la sua ricostruzione della vicenda ed il suo modo di presentarla oggi. Dire che bisognerebbe oggi ‘aprire un confronto con Kme senza pregiudizi’ è solo un modo farisaico per dire in sostanza viva la Kme ed il suo bellissimo inceneritore. Ognuno si assuma le sue responsabilità”.