Il colpo fatale, una ferita da punta e taglio, che è costato la vita all’ex operaio della Cantoni e idraulico Roberto Franceschi sarebbe stato vibrato da una ‘forza attiva’. Questo è quanto sarebbe emerso dall’autopsia che questa mattina (15 luglio) è stata svolta all’obitorio del Campo di Marte dal medico legale Stefano Pierotti.
L’autopsia era stata disposta dal sostituto procuratore Salvatore Giannino per far luce su quanto accaduto nella serata di venerdì in via del Chiasso a Lammari. Una lite culminata con un fendente al torace del settantenne, vicino al cuore. Per gli inquirenti, che hanno raccolto testimonianze di familiari e vicini di casa, l’ipotesi è quella di omicidio volontario e la responsabile sarebbe la figlia Ilenia, 44 anni, che risulta indagata.
L’esame autoptico che è stato svolto sul cadavere del 70enne originario di Barga dimostrerebbe che il colpo inferto sarebbe compatibile con un gesto volontario e che difficilmente ferite di quel genere possono essere causate da un movimento accidentale. Adesso bisognerà verificare, anche sulla base di alcune comparazioni fra le misurazioni effettuate dal medico e l’altezza e la corporatura della ragazza, quale possa essere stata la dinamica dell’evento per poi accertare eventuali precise responsabilità.
Padre e figlia vivevano sotto lo stesso tetto insieme alla madre, Marta Camilli, una donna di 64 anni originaria di Coreglia, costretta da una precoce malattia su una sedia a rotelle. Una convivenza complicata, quella tra Roberto e Ilenia, secondo quanto ricostruito, percorsa da frequenti liti che spesso si sarebbero concluse con il icorso alle mani: questo è quanto è stato ricostruito in un primo momento dal nucleo investigativo dei carabinieri attraverso alcune testimonianze, ritenute attendibili, di vicini e persone che conoscevano bene la famiglia Franceschi.
Una tensione sottotraccia che venerdì (12 luglio) ha superato il livello di guardia. Sarebbero volate parole spiacevoli, nella villetta di via del Chiasso a Lammari. Una questione banale: il padre avrebbe avuto da ridire sulla pulizia della casa. E così, mentre la donna puliva la verdura per la cena, la situazione è divenuta incadescente: poco dopo le 18, la richiesta di soccorsi per tentare di salvare la vita all’uomo ferito vicino al cuore con un coltello che oggi l’autopsia ha definito quasi certamente non accidentale.
Un elemento che complica la posizione di Ilenia, indagata in stato di libertà per omicidio volontario e difesa dagli avvocati Roberto e Leandro Bonacchi. La donna ha immediatamente cercato di tamponare la ferita al padre, accasciato a terra, per poi correre fuori casa, a cercare aiuto in corte. Interrogata per ore da magistrato e carabinieri, Ilenia ha ripetuto “non volevo, è stato un terribile incidente”.
Adesso sul corpo di Roberto verranno eseguiti gli altri esami di routine, istologico e tossicologico. Il medico legale sarà quindi chiamato a verificare la compatibilità tra la ferita mortale e la dinamica ricostruita dagli inquirenti sulla base delle testimonianze e delle prove raccolte.