
Tiene sempre banco il dibattito sulla costruzione di un pirogassificatore della Kme in Valle del Serchio. Sul tema interviene il Comitato per l’attuazione della Costituzione che chiede un impegno per il no anche dalla giunta regionale.
“Nelle scorse settimane, come noi da dicembre avevamo auspicato – dicono dall’associazione – la questione del progetto gassificatore Kme è stato portata all’attenzione del consiglio regionale della Toscana; ciò è avvenuto sia in termini di mobilitazione, con il presidio di molti cittadini della Valle del Serchio sotto la sede del consiglio regionale, sia con l’approvazione di due mozioni di chiaro indirizzo politico contrarie alla ipotesi di realizzazione di tale progetto. Ci sembra opportuno sottolineare nuovamente l’importanza di tale risultato; in primo luogo l’approvazione di tali mozioni non era scontata, viste le posizioni espresse in precedenza da alcune forze politiche, ma soprattutto non era forse nelle previsioni il voto unanime di tutto il consiglio regionale. Ci preme quindi ringraziare quei consiglieri regionali che si sono impegnati alla preparazione di tali mozioni, in stretto contatto con movimenti e comitati del nostro territorio, capaci anche di farla condividere a tutte le forze in Consiglio. Ma sicuramente ha pesato fortemente il gran lavoro e la forte mobilitazione realizzata in Valle del Serchio, con le quasi 9mila firme raccolte contro il pirogassificatore e l’espressione dichiaratamente contraria a tale impianto di quasi tutti i sindaci della Valle (a parte due eccezioni, Coreglia Antelminelli e Sillano Giuncugnano)”.
“Questo vuol dire che la guerra sia vinta? – è il commento – Assolutamente no. Sono state guadagnate alcune posizioni, ma la guerra è ben lungi dall’essere vinta. Cominciamo dall’aspetto politico. Il consiglio regionale si è espresso all’unanimità; lo statuto della Regione Toscana all’articolo 11 in tema di funzioni del consiglio regionale al comma 1 recita Il consiglio regionale rappresenta la comunità toscana, è l’organo legislativo, indica l’indirizzo politico e programmatico della Regione e ne controlla l’attuazione. Per quanto riguarda invece le funzioni della giunta all’articolo 37 comma 2 dice cura l’attuazione delle leggi, degli atti di programmazione e degli atti di indirizzo approvati dal consiglio. La stessa Costituzione individua negli organi assembleari (parlamento, consigli regionali o comunali) le funzioni legislative e/o di indirizzo politico e negli organi di governo quelle di esecuzione degli indirizzi delle istanze assembleari. Pertanto avendo approvato il Consiglio un atto di indirizzo in cui si esprime contrarietà al pirogassificatore, sembrerebbe statutariamente e costituzionalmente conseguente che la giunta regionale non possa autorizzare tale progetto. Purtroppo alcune degenerazioni politiche degli ultimi anni (almeno noi così le giudichiamo), non rendono tutto così chiaro e conseguente. Da un lato il prevalere di un neo liberismo sfrenato, sancito e confermato dai trattati europei, sembra subordinare ogni decisione all’interesse delle imprese, derubricando le autorizzazioni a semplici passaggi tecnici, in contraddizione con l’articolo 41 della Costituzione L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza”. Inoltre le sciagurate riforme elettorali degli ultimi 30 anni hanno istituito l’elezione diretta di sindaci e presidenti di Regione, che a loro volta nominano le giunte. Ciò comporta che i presidenti si considerino “unti” dalla volontà popolare, che le giunte tendano ad attenersi ai voleri dei presidenti, quindi che nessuno si attenga agli indirizzi dei rispettivi organi assembleari (dimenticandosi che anche gli stessi consiglieri sono stati eletti democraticamente a suffragio universale). Questo rischia di accadere anche nella vicenda delle autorizzazioni del gassificatore Kme; siamo preoccupati delle dichiarazioni rilasciate in passato dal presidente Rossi, nonché dalla posizione di attesa espressa nelle ultime ore dall’assessora all’ambiente Federica Fratoni. Bene ha fatto il consigliere regionale Fattori a sollecitare con forza la giunta al rispetto degli indirizzi espressi dal Consiglio. Tali indirizzi non prevedono l’attesa o il silenzio, ma tutt’altro; imporrebbero cioè all’esecutivo di attivarsi con Kme per un nuovo progetto che preveda l’autoproduzione di energia da fonti indiscutibilmente pulite e rinnovabili”.
“Certamente – conclude il comitato – se anche la giunta facesse sentire la sua voce contraria al progetto di gassificatore, sarebbe più facile indurre Kme a più miti propositi e convincerla a sedersi ad un tavolo per soluzioni nuove, pulite e condivise”.