
Sono stati assegnati ad Alice Cencetti e a Francesco Giancane i due contributi alla ricerca istituiti dalla Fondazione Pascoli in memoria di Guelfo Marcucci, che ne è stato fondatore e storico presidente. Un riconoscimento che vede la collaborazione della Scuola Normale Superiore di Pisa e che è volto a favorire gli studi e gli approfondimenti sugli aspetti letterari e storici della figura del poeta del fanciullino che scelse Castelvecchio di Barga per vivere con la sorella Mariù e il cane Gulì. La presentazione dei progetti di ricerca è programma per lunedì prossimo (11 febbraio) proprio alla casa museo Giovanni Pascoli.
Il primo, assegnato ad Alice Cencetti, riguarda il ‘trattamento’ che l’immagine di Pascoli ha subito nella scuola italiana, partendo dagli anni in cui il poeta era ancora vivo e quindi nell’Italia liberale, attraverso il ventennio fascista, fino ad arrivare all’immediato secondo dopoguerra. Il secondo assegno, attribuito a Francesco Giancane, ha come oggetto il carteggio tra Giovanni Pascoli e Michele Barbi, il più importante filologo della letteratura italiana della prima metà del Novecento. Le carriere universitarie dei due, incrociatesi a Messina, ebbero esiti differenti: Pascoli ottenne la prestigiosa cattedra bolognese di letteratura italiana che era stata di Carducci; Barbi l’istituto (poi facoltà) di Magistero dell’università di Firenze, punto di riferimento di tanti cantieri filologici del suo tempo. Questo progetto di ricerca si inserisce in un più ampio quadro delle attività della Fondazione che intende approfondire la figura di Pascoli in un’ottica nuova e rivisitare la sorprendente attualità della sua opera. In tale ottica si è avviato un percorso di collaborazione con la ‘rete’ delle città dove il poeta visse e insegnò: San Mauro Pascoli, Urbino, Bologna, Massa, Livorno, Pisa, Messina e soprattutto Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, ove Pascoli ebbe il primo incarico di insegnamento, presso il locale liceo, nel 1882. La Fondazione è infatti nata nel 1998 con lo scopo di tutelare e valorizzare il grande patrimonio culturale di Giovanni Pascoli, inteso sia sotto l’aspetto biografico-poetico, sia per quanto riguarda i beni materiali lasciati alla comunità letteraria: la Casa Museo e i suoi arredi, la biblioteca e il prezioso archivio dei carteggi e manoscritti, ad oggi interamente digitalizzato e fruibile online su progetto della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana, un caso unico nel panorama nazionale.