Sport a Borgo, Lega: “Critiche documentate”

28 agosto 2018 | 16:54
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Sport a Borgo, Lega: “Critiche documentate”

Con una nota la Lega Mediavalle e Garfagnana risponde al primo cittadino di Borgo a Mozzano Patrizio Andreucetti sulla questione sport: “Vogliamo sottolineare – dice Il referente territoriale della Lega Alessandro Marovelli –  che la sezione opera da sempre con razionalità ma, soprattutto non per sentito dire, poiché la linea seguita è quella della chiarezza e della conoscenza. La critica fatta nei confronti del Comune di Borgo a Mozzano riguardo alla poca attenzione data allo sport, non è priva di senso ma, costruttiva poiché, basata su osservazioni, su critiche e insoddisfazioni da parte dei cittadini Ne sono inoltre prova le critiche sui social, quali i lavori al campo sportivo Remo Garibaldi. La riqualificazione del campo sportivo Parisotto era oggetto di interesse già nella precedente amministrazione e la stessa cosa vale per il palasport gestito dalla Pallavolo Valdiserchio. Inoltre, la Lega non dichiara che l’associazione Albachiara non sia sostenuta dall’amministrazione, ma che (essendo un importante realtà) è poco pubblicizzata. Sempre a nostro avviso e non, l’attuale amministrazione indirizza le proprie preferenze verso altre discipline, quali quella calcistica, e dà priorità a feste solo di alcuni territori. Questa è un’amministrazione talmente attenta allo sport che nemmeno sapevano di avere tra i loro cittadini un campione di nuoto che ha conquistato due medaglie d’oro a livello nazionale”.

“Riguardo al tiro a volo – prosegue Marovelli – il sindaco Patrizio Andreuccetti, nella passata campagna elettorale, si era fatto promotore per la soluzione dei problemi territoriali con la promessa di una apertura certa. Evidentemente nemmeno il primo cittadino conosceva la realtà delle problematiche da lui stesso sottolineate “diciamo è rimasta una promessa da campagna elettorale”, non valutando inoltre la possibilità di spostare il tiro a volo nella zone adiacente risolvendo le problematiche ambientalistiche. Per quanto riguarda il discorso caccia, riconosciamo che l’amministrazione ha rimediato ai propri errori politici, tutelando una parte degli interessi dei cacciatori (squadre del cinghiale, caccia vagante e di appostamento), congelando l’ampliamento del parco. C’è da sottolineare però che la maggioranza del consiglio del Parco Apuane con sede a Seravezza, dapprima aveva valutato l’ipotesi di ampliamento parco, creando “una spaccatura nella sinistra”, dove grazie alle 900 firme raccolte tra i cacciatori, lo stesso partito democratico ha fatto una netta marcia indietro prendendosene inoltre mediaticamente merito ad un pasticcio da loro stesso creato. Si sono liberate così alcune zone di interesse specifico per la caccia di cinghiale inbraccata, senza però considerare i cacciatori di selezione, andando a creare una crisi nella suddetta pratica, poiché sono stati tolti territori utili, e ad oggi sono nate difficoltà nei confronti dell’ente caccia Atc12 per l’indicazione di nuove zone”.