Dialisi a Barga, altolà dei sindaci all’Asl

17 luglio 2018 | 08:05
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Dialisi a Barga, altolà dei sindaci all’Asl

Sospendere la chiusura della dialisi all’ospedale di Castelnuovo e convocare d’urgenza un confronto con l’azienda per affrontare le varie tematiche della sanità e dei presidi ospedalieri della Valle del Serchio. Sono queste le richieste dei sindaci della Garfagnana alla conferenza zonale e all’Asl Toscana Nord ovest. Da essi arriva un secco no alla riorganizzazione del servizio tra gli ospedali di Castelnuovo e di Barga. Un’operazione, dicono i sindaci in una lettera inoltrata all’Asl, di cui non si conoscono le cifre del ’presunto’ risparmio.

In più, secondo i primi cittadini, “la chiusura della dialisi di Castelnuovo non può essere motivata sulla sorta di uno ’scambio’ con il day hospital oncologico, che è presente nell’ospedale di Castelnuovo da oltre 20 anni, durante i quali sono stati maturati competenze e professionalità elevate in tutto il percorso del paziente, grazie anche ad un personale infermieristico dedicato e formato, che anzi – fanno notare i sindaci – necessita un potenziamento e una strutturazione dall’Azienda sempre promessi ma mai avvenuti”.
Parole di fuoco quelle dei sindaci della Garfagnana che sottolineano anche come la dialisi di Castelnuovo sia “perfettamente funzionante”. Del resto, incalzano, “è stata rinnovata completamente alla fine del 2009 e le macchine presenti sono all’altezza” di un servizio moderno. Dismetterla rappresenta quindi “una scelta incomprensibile d un punto di vista tecnico ed economico prima ancora che sociale e sanitario”.
Ma i sindaci fanno anche notare che “in dialisi a Castelnuovo ci sono pazienti che provengono da tutta la Garfagnana: per un paziente dializzato e, quindi, assai fragile, che spesso deve fare più volta alla settimana un viaggio che già fino ad oggi era spesso di più di mezz’ora, aumentare il tragitto fino a Barga significa per quel paziente aggiungere ogni volta 30 minuti in più all’andata e altrettanti al ritorno”.
Come se non bastasse, aggiungono ancora i sindaci, “dal punto di vista strettamente sanitario, appare un grande rischio – scrivono – cessare il servizio di dialisi nel presidio di Castelnuovo e ciò in funzione della presenza in esso, a differenza dell’ospedale di Barga, di una radiologia efficace e struttura, di un laboratorio analisi e un pronto soccorso con personale formato a seguire pazienti critici, una cardiologia con presenza h24, una presenza di anestesista 24 ore al giorno e un personale sanitario attualmente in servizio che garantisce una pronta reperibilità”. Da qui la preoccupazione dei sindaci per la “gestione delle emergenze e della urgenze dialitiche”.
Senza considerare, sostengono che “ancora ad oggi non è dato conoscere l’entità del risparmio in nome del quale questa ristrutturazione è stata fatta”. Da qui l’affondo: “La soluzione adottata dall’azienda, decisa senza alcuna condivisione con gli operatori della Valle, non garantisce i livelli minimi necessari di sicurezza e tollerabilità per i pazienti. La complessità del percorso messo in atto dall’Asl per gestire l’ordinarietà e le emergenze del servizio dialisi, determinerà – temono i sindaci – il trasferimento dei pazienti critici di default all’ospedale di Lucca, con enormi disagi”.