Pirogassificatore, Fattori: “Regione ci ripensi”

17 aprile 2018 | 14:12
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Pirogassificatore, Fattori: “Regione ci ripensi”

“La pirogassificazione è un nome moderno che nasconde una modalità vecchia e sbagliata per smaltire i rifiuti. Si vuol continuare a distruggere materia e a inquinare invece di progettare nuove strategie industriali che prevedano il riciclo degli scarti di pulper e che concilino sviluppo economico e difesa della salute e dell’ambiente, generando allo stesso tempo occupazione”. Inizia con queste parole un nota del consigliere regionale di Sì Toscana a sinistra Tommaso Fattori che interviene con una interrogazione sulla questione del pirogassificatore che la Kme vorrebbe costruire a Fornaci di Barga chiedendo alla Regione un ripensamento. Nel testo dell’interrogazione si pongono precise domande alla giunta, con l’intento di cambiare rotta. Il punto fondamentale, dice Fattori, è “il definitivo superamento di antiquate modalità di smaltimento dei rifiuti, quali la combustione e la gassificazione. Le stesse linee guida sull’economia circolare stabiliscono che, data la crescente scarsità di materie prime, ogni processo di recupero di materia è da preferire al recupero di energia”.

“Si fa finta di ignorare – accusa Fattori – l’esistenza di progetti come Life Eco-Pulplast nel distretto cartario lucchese, volto a riciclare lo scarto di pulper prodotto dalle cartiere realizzando euro-pallet in plastica ecosostenibile da utilizzare in loco, eliminando i costi ambientali e monetari di trasporto e di smaltimento”.
“Siamo stati contattati – prosegue Fattori – dal gruppo di Potere al popolo Mediavalle-Garfagnana, allarmato per quanto sta accadendo. Di qui è nata l’idea di elaborare assieme e presentare un’interrogazione che faccia chiarezza e che produca elementi e dati utili per fermare il progetto e avviare un percorso partecipativo che coinvolga la popolazione locale. Kme intende collocare nell’area industriale di Fornaci di Barga un pirogassificatore, modo elegante per definire un particolare tipo d’inceneritore in grado di produrre gas attraverso gli scarti di lavorazione del cartone per imballaggio, poi impiegabile per la generazione di energia. Ma in questa zona si dovrebbe lavorare al miglioramento delle condizioni ambientali, piuttosto che ad aumentare gli impatti, giacché la mortalità e la presenza di malattie cronico degenerative è qui maggiore rispetto alla media regionale a causa della presenza di fonti di emissione di metalli pesanti e di altri inquinanti presenti nel territorio”.
“È anche necessario – dice il consigliere regionale – installare una centralina fissa per il controllo dell’aria nel Comune di Barga, dato che sono stati ripetutamente rilevati sforamenti dei limiti per alcuni tipi d’inquinanti. Condividiamo pienamente le preoccupazioni espresse dal gruppo La Libellula rispetto alla collocazione di un simile impianto in una zona come la Valle del Serchio, caratterizzata da forti inversioni termiche e da una situazione epidemiologica tutt’altro che rassicurante. Così come le richieste del Consorzio Garfagnana Produce che pone la questione dei vincoli alla realizzazione d’interventi industriali con forte impatto ambientale che compromettano la salubrità dell’aria e dei suoli”.
Nell’interrogazione si domanda “se corrisponde al vero quanto apparso sulla stampa circa un accordo di programma per la realizzazione di un pirogassificatore nello stabilimento Kme di Fornaci di Barga; se la Regione sia a conoscenza dei dettagli specifici del progetto e della tecnologia proposta e come valuti, a fronte degli studi e delle rilevazioni sulla salute della popolazione locale, la situazione sanitaria e ambientale della zona”.
“Al di là del nostro giudizio su un progetto che guarda al passato anziché al futuro – conclude Fattori – c’è la questione fondamentale del metodo da adottare in casi come questi: il minimo è garantire percorsi di socializzazione e confronto con la popolazione locale, oltre al massimo approfondimento riguardo alle tecnologie proposte, coinvolgendo il mondo universitario, esperti, agenzie regionali e associazioni di categoria. Niente di tutto questo, per ora, è stato fatto”.