
No all’ipotesi di lavorazione del pulper e dei fanghi di cartiera alla Kme. Il comitato La Libellula torna ad alzare la voce alla vigilia della presentazione del progetto di rilancio dello stabilimento fornacino da parte dell’azienda. E lo fa alla luce della visita del ministro Dario Franceschini a Casa Pascoli. “Questa valle è piena di gioielli”, ha detto il ministro. E da questa frase parte la polemica del comitato: “Probabilmente il ministro non conosce il nuovo gioiello che sta, così sembra, per nascere, cioè un inceneritore per pulper e fanghi di cartiera a Fornaci di Barga presso lo stabilimento di Kme. Franceschini non sa, ma tutti gli altri ne sono certamente a conoscenza, a partire dal sindaco di Barga Marco Bonini, che, per averli ripetutamente incontrati, conosce bene sia le intenzioni di Kme sia le osservazioni contrarie espresse dal gruppo La Libellula. La kme, dopo aver scartato diverse tecnologie come il fotovoltaico e l’idroelettrico sta presentando ora il progetto, che in sostanza è quello di reperire l’energia e non solo, attraverso la combustione di materiale facilmente reperibile in zona, quale appunto il pulper e i fanghi di cartiera”.
“Come dire – aggiunge il comitato -: dall’energia pulita a energia tendenzialmente sporca. E’ probabile che quando Kme parla di sostenibilità applicata ad ogni processo produttivo – prosegue la nota -, intenda la propria sostenibilità, cioè unicamente quella economica e in questi termini il loro ragionamento non è ovviamente attaccabile. Ma la sostenibilità, che più volte richiamano come concetto base, non è affatto e non solo quella del tornaconto, bensì quella che considera ogni processo produttivo compatibile con il territorio in cui si colloca e ancor più con la salute delle persone che in quel territorio vivono. E il nostro territorio è già ora in una situazione di criticità sulla qualità dell’aria che respiriamo, ma anche di altre situazioni che sarebbe bene approfondire, come del resto ampiamente dimostrato dai dati Arpat e studi Epidemiologici. Sono gli stessi dati che, recepiti dalla Regione, hanno obbligato i vicini Comuni di Borgo a Mozzano e di Bagni di Lucca ad eseguire specifici Piani per il contenimento delle emissioni in atmosfera. La nostra è ancora una buona valle e le diverse attività che si sono insediate e che fanno riferimento proprio alla qualità ambientale, come il turismo stesso, gli agriturismi, le comunità del cibo, le certificazioni dei prodotti agroalimentari e di eccellenza, eccetera, sono direttamente connesse al mantenimento e miglioramento dello stato di salute del territorio. Non ci sono alternative a questo e gli amministratori devono prenderne atto e assumere chiare posizioni in merito. Non ci sono vie di fuga e foglie di fico dietro cui nascondersi, è loro la responsabilità e dovere decisionale e a loro renderemo conto. Questo progetto Kme non può essere assolutamente condiviso né accettato e suscita fortissima preoccupazione in tutta la popolazione del territorio. Da parte nostra e di tutti gli altri comitati e rappresentanze dei cittadini, continueremo a sollecitare il Comune e le altre Istituzioni per porre in chiaro le gravi problematiche di una eventuale attivazione di questo progetto. Lo dobbiamo alla vera valle del bello e del buono”.