
“Lega Nord abbiamo più volte suggerito di fermare gli sbarchi, non di creare nuovi centri, ma non siamo stati ascoltati”.
Marcella Maniglia, segretaria provinciale della Lega Nord, dice no alle tre nuove strutture per l’accoglienza dei migranti in provincia di Lucca.
“Negli ultimi 3 anni in Italia – spiega – non si è fatto nulla per controllare questa invasione selvaggia, migliaia di stranieri sono arrivati a invadere i nostri confini senza alcun diritto di poterlo fare. I migranti economici non esistono, se non ricadono in dei flussi precisi, sono solo clandestini e iniziamo a chiamare le cose con il loro nome. Nessuno Stato considera un diritto questo tipo di immigrazione incontrollata, solo in Italia viene tollerata e a Lucca, gestita da un sindaco del Pd, trova la sua più naturale espressione. Il fallimento del Governo in questo ambito è palese, ci è stato raccontato che l’Europa ci avrebbe aiutati e invece non solo ci hanno abbandonati, ma hanno autorizzato missioni volte a favorire il lavoro degli scafisti e ogni singola barca che navigava nel Mediterraneo è stata condotta nei porti d’Italia, con tutti i problemi che ne sono derivati. Stiamo assistendo ultimamente a fenomeni di violenza inaudita, tanto per citare gli ultimi: un barista picchiato senza motivo, una barista minacciata con un coltello, aggressioni, stupri, uomini che vanno in giro nudi o che fanno i bisogni per strada, che vivono come animali, seguendo gli istinti e non il senso civico che contraddistingueva un tempo, ormai lontano, la nostra società. La lista è lunga e non voglio risultare monotona agli occhi dei lettori, ma la situazione drammatica che si è venuta a creare, non avrà soluzioni facili. A cominciare da Lucca, il sindaco ha dimostrato in lungo e in largo di prediligere stranieri o sinti piuttosto che lucchesi. Il vicino sindaco di Cascina, Susanna Ceccardi, leghista, ha attribuito il punteggio massimo per l’erogazione dei fondi sociali, a chi viveva nel suo Comune da più di 30 anni, a Lucca invece i sinti sono arrivati per primi nell’assegnazione delle case popolari. Continuo a sostenere che la più grande rivoluzione si faccia nelle urne e con in mano una matita, ma pare che a Lucca siano ancora in pochi i cittadini pronti a farla”.