
E’ una posizione ragionevole e moderata quella espressa dal consigliere comunale di minoranza a Barga Luca Mastronaldi al termine dell’incontro con i vertici della Kme.
I nodi più importati sono quello dell’approvvigionamento energetico e del lavoro, temi per altro legati tra loro. “L’impressione, al di là della presentazione chiara e lucida, è che la Kme ha la necessità di prodursi energia elettrica per trasformare i forni a gas in forni elettrici, anche nell’ottica di un aumento della produzione e quindi del lavoro. L’interrogativo più grande a questo punto è quale forma di energia utilizzare. La mia posizione è chiara, io sarò favorevole a qualunque forma di energia che non inquini, qualsiasi altra forma che possa creare anche il minimo dubbio di inquinamento e problemi alla salute pubblica con me non passerà.
Un’azienda deve produrre utili, lo capisco, a me sta bene tutto ma nel rispetto della salute”. Poi Mastronaldi affronta le varie soluzioni che sono state proposte e dice: “Premetto che io non sono un esperto e quindi rimando le valutazioni tecniche a chi ha le competenze per farle, ma politicamente per quanto non abbia preclusioni per nessun progetto, preferire utilizzare una forma di energia rinnovabile, l’idroelettrico oppure il fotovoltaico, ma non so se sarebbe sufficiente ad alimentare gli impianti della Kme. Sull’ipotesi della centralina per l’utilizzo del pulper per la produzione dei gas non ho preclusioni, ma mi viene subito un dubbio nel caso della centralina che sfrutti il pulper di cartiera, chi controllerà una volta fatto l’impianto che tutto funzioni correttamente. Non ho motivo di pensare che l’azienda dica una cosa per un’altra e se loro garantiscono che la suzioni intrapresa non aumenterà i livelli di emissione ci credo, il problema è però il controllo degli impianti una volta avvitai, chi si farà carico di controllare realmente e con precisione le emissioni?”
“Poi – dice ancora Mastronaldi – c’è la questione della gestione, credo che l’azienda, se questa dovesse essere la strada che intraprende dovrebbe stabilire prima i volumi di pulper utilizzati, in modo da sapere da dove viene questa sostanza e quanta ne arriva. Sono tutte valutazioni assolutamente politiche e non tecniche. Sicuramente posso dire che in virtù del lavoro non si può derogare sulla salute pubblica questo concetto con me rimane fermo. All’azienda comunque – continua Mastronaldi – va data fiducia e ho apprezzato moltissimo il fatto che si siano resi disponibili a confrontarsi con noi e sviluppare il progetto nella massima trasparenza, questo è importante. Le valutazioni poi le faremo sui progetti concreti e cercheremo di capire. Ho apprezzato anche il fatto che la proprietà abbia manifestato l’ipotesi di riaprire il centro di ricerca della Smi, questa sarebbe una cosa importante per il lavoro e per il futuro dell’azienda”.
Unica nota stonata in questo incontro, secondo Mastronaldi che aveva richiesto da tempo di poter interloquire con l’azienda per capire cosa stava succedendo, è la tempistica. “Io aveva richiesto questo incontro molto tempo fa, prima che venisse fatto in provincia. È chiaro che loro hanno avuto tempo di prepararsi e studiare il problema, ma a questo punto ci sono state dette le stesse cose che avevano detto in provincia la settimana scorsa, quindi a noi le poteva riferire anche il sindaco Bonini”.