Una mostra che è un omaggio alla pittura di Gino Bertoncini, nato e vissuto a Castelnuovo Garfagnana e scomparso nel maggio del 2012. E’ quella che inaugurerà il 29 luglio alle 16,30 con una presentazione al teatro Alfieri di Castelnuovo Garfagnana e si terrà fino al 10 settembre nella chiesa di Santa Lucia. La mostra, intitolata Luce e sentimento, promossa dal Comune con il patrocinio, fra gli altri di Unione dei Comuni della Garfagnana e Provincia di Lucca, resterà aperta nei giorni feriali dalle 17 alle 10,30 e nei festivi e prefestivi dalle 10,30 alle 12,30, dalle 17 alle 19,30 e dalle 21 alle 23.
“E’ Castelnuovo tutta che oggi celebra Gino Bertoncini, mettendo in campo le sue forze migliori; lo fa per per raccontare la luce e il sentimento della sua arte: non è solo pittura, è l’anima di un’intera comunità”. Con queste parole il sindaco di Castelnuovo di Garfagnana Andrea Tagliasacchi conclude il suo intervento nel catalogo edito in occasione della mostra dedicata all’artista castelnuovese. Una mostra fortemente voluta e promossa dal Comune di Castelnuovo e dall’Associazione che a Gino Bertoncini è intitolata (Iagb Intorno all’arte di Gino Bertoncini costituitasi nel dicembre 2014 a Castelnuovo di Garfagnana, nella chiara volontà di tener vivo il ricordo del grande pittore) e dal Comune di Castelnuovo con il patrocinio della Provincia di Lucca, Pro-Loco di Castelnuovo e dell’Unione dei Comuni della Garfagnana e che ha ottenuto il contributo delle due Fondazioni (Cassa di Risparmio di Lucca e Banca del Monte), della Banca dicCredito cooperativo Versilia Lunigiana e Garfagnana e di sponsor privati (Tsi Impianti, e soprattutto Guidi Gino Impresa di costruzioni) ma anche della soprintendenza di Lucca e Massa e del Fai, sezione di Lucca e Massa Carrara.
Un interesse, quello intorno all’arte di Gino Bertoncini, che raccoglie da un lato il debito di memoria di una forte eredità artistica ‘locale’ nei confronti di un artista che a Castelnuovo ha vissuto e che qui ha lasciato una impronta indelebile, dall’altro interpreta il rinnovato interesse verso il paesaggio, qui fatto di emozioni, di ricordi, di identità oggi riscoperte e valorizzate. Un paesaggio identitario in cui riscoprire quella che Umberto Sereni definisce “sensibilità valligiana: una sorta di abito mentale che si acquisisce per germinazione spontanea e poi si sviluppa progressivamente per effetto di sollecitazioni che inducono ad assumere il paesaggio come il più sicuro patrimonio della comunità”.
L’inaugurazione della mostra, che presenta una settantina di opere dell’artista sarà anche l’occasione per scoprire una targa commemorativa alla casa del pittore.