Sono 15 le acqueforti di Umberto Vittorini che sono state riscoperte e che domani (1 luglio) saranno al centro di una conferenza alla fondazione Ricci di Barga alle 17.
La conferenza aprirà la mostra composta da 30 opere, organizzata dalla Fondazione. Durante la conferenza si parlerà dei quindici pezzi riemersi a seguito dell’attento lavoro dei collezionisti Cristian Tognarelli e Cristiana Ricci che aveva già curato la mostra Umberto Vittorini nelle collezioni private che si è tenuta nel 2016 sempre alla Fondazione Ricci. Una riscoperta che a 38 anni dalla scomparsa, riattribuisce queste incisioni all’autore.
Amico di Lorenzo Viani, nato nel 1890 a Sommocolonia, Vittorini si inserisce nella corrente della pittura segnata dal realismo toscano, non immune alle volte da elementi d’avanguardia soprattutto in queste acqueforti e contaminazioni con il cenacolo dei pittori versiliesi. Un pittore come anche Viani e molti altri toscani fin de siècle che rimarranno a cavallo tra la tradizione pittorica cristallizzata e canonizzata da Fattori e le prime istanze d’avanguardia. Passato attraverso le due guerre, scomparso nel 1979, Vittorini rappresenta ancora oggi un’esperienza figurativa significativa e originale. La valorizzazione della sua attività di incisore era cominciata già nel 2016 sempre con una mostra allestita dalla fondazione Ricci.
“La vasta risonanza mediatica della mostra dell’anno scorso spessore – spiega Cristiana Ricci, presidente della Fondazione Ricci -, in cui era esposta una prima serie di acqueforti già nota, è stata determinate per la riscoperta del Vittorini acquafortista: ha infatti gettato le basi per quella ricerca che molti studiosi dell’arte avevano invocato, come Enzo Carli, ma che non era stato possibile attuare per l’indisponibilità di disporre del materiale di studio”.
Nella conferenza, Pier Giuliano Cecchi dell’Istituto Storico Lucchese sezione di Barga, parlerà della vita dell’artista e del suo rapporto con la città natale. Seguirà l’intervento del collezionista ed esperto dell’opera di Vittorini, Cristian Tognarelli, che racconterà la ricerca corredandola, per la prima volta in assoluto, da immagini di tutte le 30 opere relative alla produzione calcografica.