Turismo tricologico, un fenomeno in crescita, ma non privo di rischi

19 luglio 2024 | 09:37
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Turismo tricologico, un fenomeno in crescita, ma non privo di rischi

In un mondo globalizzato come quello odierno rivolgersi ad aziende e professionisti stranieri con l’obiettivo di risparmiare non è difficile, e questo non vale soltanto per il commercio: la tendenza ad affidarsi a realtà estere si riscontra sempre più frequentemente persino nell’ambito della chirurgia estetica.

In particolare, negli ultimi anni è letteralmente esploso quello che viene definito turismo tricologico: tantissime persone, soprattutto uomini, in quanto maggiormente soggetti a calvizie, scelgono di raggiungere altre nazioni per sottoporsi ad un trapianto di capelli, più esattamente ad un autotrapianto, dunque un trapianto di capelli endogeni prelevati dal proprio stesso organismo, dalle cosiddette zone donatrici.

Raggiungere l’estero con spese accessibili non è difficile, lo sappiamo bene, ma sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica in una nazione straniera è realmente una buona idea, oppure nasconde dei rischi?

In quest’articolo cercheremo di rispondere a questa domanda in maniera obiettiva e con cognizione di causa.

Prezzi medi italiani e prezzi medi stranieri: si risparmia davvero?

Partiamo dall’aspetto puramente economico: andando all’estero si risparmia davvero? Nella grande maggioranza dei casi, si.

Sicuramente ci sono nazioni straniere dove l’imposizione fiscale è più bassa rispetto all’Italia, di conseguenza i professionisti hanno modo di praticare tariffe convenienti, ma questa non è la sola ragione per cui i prezzi esteri tendono ad essere più bassi.

Come vedremo a breve, i prezzi allettanti proposti dalle cliniche straniere celano molto spesso alcune criticità, di cui il paziente deve essere consapevole.

Ovviamente, non bisogna trascurare il fatto che raggiungere l’estero comporta dei costi, sia a livello di viaggio che di pernottamento, e ciò va inevitabilmente a ridurre la convenienza economica di questa scelta.

Anche in Italia, d’altronde, è possibile sottoporsi ad un autotrapianto di capelli con prezzi interessanti, come si può notare dando un’occhiata al sito web del centro tricologico clinicbiorigeneral.com, dunque non è detto che nel nostro Paese ci si debba necessariamente ritrovare a spendere una fortuna, se si è interessati ad un intervento di questo tipo.

L’analisi dei costi, dunque, deve essere ben ponderata, e soprattutto va effettuata non in termini assoluti, ma soprattutto in termini di rapporto qualità-prezzo.

I possibili rischi legati alla scelta di sottoporsi al trapianto all’estero

Come si accennava, gli allettanti prezzi che molte cliniche estere sono solite proporre possono essere indice di una scarsa qualità.

Se è vero, come detto, che alcuni Paesi vantano delle tassazioni più leggere, è vero anche che nei medesimi vigono delle normative igienico-sanitarie molto più blande rispetto all’Italia, e anche questo contribuisce a tenere i prezzi su livelli piuttosto bassi.

È inutile sottolineare che quando si parla di interventi di chirurgia estetica non si possono accettare compromessi da questo punto di vista, ne può infatti andar di mezzo non solo la qualità del risultato estetico, ma anche la propria salute.

Le norme igienico-sanitarie approssimative che contraddistinguono molte cliniche estere, peraltro, non riguardano soltanto le strumentazioni adoperate e le procedure, ma anche le figure che eseguono, materialmente, le operazioni necessarie.

Mentre in Italia tutte le fasi dell’autotrapianto vengono effettuate da personale medico, nella maggioranza delle cliniche straniere non è così, e ad eseguire le operazioni sono dei semplici tecnici; è anche per questo motivo, d’altronde, se queste cliniche riescono a lavorare su grandi numeri e a garantire tariffe così allettanti.

Anche questo è un aspetto molto importante che non può essere trascurato.

Una criticità importante: l’impossibilità di essere seguiti nel post-operatorio

Affidarsi ad una clinica straniera per sottoporsi ad un autotrapianto di capelli comporta anche un’ulteriore criticità sulla quale è bene soffermarsi.

Facendo eseguire l’intervento all’estero, infatti, nella fase post-operatoria non si può essere seguiti, né si può avere un punto di riferimento alcuno nel caso in cui dovesse insorgere qualche problema.

La fase successiva all’autotrapianto è piuttosto lunga: poco tempo dopo il termine dell’operazione, infatti, si verifica il cosiddetto shock loss, ovvero una massiccia caduta di capelli che, sebbene del tutto normale, può allarmare non poco.

Il risultato definitivo può essere apprezzato solo molti mesi dopo il termine dell’intervento, se non dopo un anno, e in questa lunga fase il paziente ha l’ovvia necessità di confrontarsi con il proprio medico per verificare che tutto stia procedendo per il meglio.

Proprio per questo motivo le cliniche italiane fissano dei periodici appuntamenti post-operazione in cui viene verificato il corretto evolversi di quanto realizzato e allo stesso tempo, ovviamente, sono sempre a disposizione del paziente laddove dovesse insorgere qualsiasi criticità o laddove necessitasse di un qualche chiarimento.

Rinunciare a tutto ciò rappresenta un limite non da poco, senza trascurare il fatto che nel malaugurato caso in cui il risultato dovesse rivelarsi pessimo, o dovessero insorgere dei problemi di salute, in caso di intervento eseguito all’estero sarebbe assai complicato anche riuscire a difendersi dal punto di vista legale.

L’autotrapianto è a tutti gli effetti un intervento di chirurgia estetica

Sulla base di quanto visto, dunque, è evidente come i prezzi convenienti proposti dalle cliniche straniere siano spesso correlati a delle carenze su cui non si può soprassedere: sebbene l’autotrapianto di capelli sia oramai divenuto un intervento di routine. non bisogna dimenticare che si tratta pur sempre di chirurgia estetica.

Ovviamente ogni singola clinica, sia essa italiana o straniera, andrebbe valutata singolarmente, ma se si sceglie di sottoporsi ad un autotrapianto di capelli all’estero vi sono delle potenziali criticità obiettivamente molto superiori.