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Verso la nuova legge: procedure a evidenza pubblica per l’affidamento degli impianti sportivi

I criteri che la normativa chiede di valutare sono, fra gli altri, la storicità sul territorio, l’esperienza nel settore e il numero di tesserati

Via libera della commissione sanità al testo unificato della proposta di legge che riformula il regolamento attuativo locale per l’affidamento della gestione degli impianti sportivi. Il testo è stato licenziato all’unanimità questa mattina (28 maggio).

L’atto recepisce due proposte di legge: quella presentata dal primo gruppo di maggioranza e quella il cui primo firmatario è il membro dell’ufficio di presidenza e consigliere del gruppo che conta un solo rappresentante. La proposta di legge, che ora passa all’esame dell’aula, va a modificare la legge regionale 21/2015.

L’atto aggiorna i criteri di affidamento degli impianti sportivi nei territori. In particolare, il nuovo regolamento prevede che l’affidamento degli impianti avvenga in via preferenziale a società e associazioni sportive dilettantistiche, enti di promozione sportiva, discipline sportive associate e federazioni sportive nazionali, nonché a raggruppamenti temporanei tra i predetti soggetti, secondo procedure ad evidenza pubblica.

I criteri che la normativa chiede di valutare sono la storicità sul territorio e l’esperienza nel settore, il numero dei tesserati alla federazione sportiva, con particolare riferimento ai tesserati del settore giovanile, le tariffe praticate e i prezzi d’accesso oltre che l’affidabilità economica, l’organizzazione di attività rivolte ai giovani, alle persone disabili e agli anziani; e ancora, la qualificazione professionale degli istruttori, degli allenatori e degli staff tecnici utilizzati e le modalità organizzative di conduzione, funzionamento e manutenzione dell’impianto.

Nel regolamento gli enti locali possono, inoltre, individuare modalità di coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore attraverso forme di co-programmazione e co-progettazione, oltre ad inserire misure volte a favorire il coinvolgimento degli enti sportivi dilettantistici, in modo particolare dei soggetti iscritti nei programmi di rigenerazione, riqualificazione e ammodernamento degli impianti sportivi.

Tra i criteri valutati nell’assegnazione degli impianti anche la rimozione delle barriere architettoniche.

 

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