
Stanziati per il prossimo anno educativo 29 milioni e 383mila euro grazie a risorse regionali e del Fondo sociale europeo
Saranno 12mila 114 le bambine e i bambini toscani fino a 3 anni che da settembre frequenteranno gratuitamente i 780 nidi d’infanzia che hanno aderito all’iniziativa. Nei prossimi giorni le famiglie riceveranno specifica comunicazione.
È l’esito del primo bando Nidi gratis, la misura pensata dalla Toscana per allargare l’accesso ai servizi per l’infanzia. I risultati sono stati presentati questa mattina (10 agosto) a Palazzo Strozzi Sacrati alla presenza del presidente della Regione Eugenio Giani e dell’assessora all’istruzione Alessandra Nardini.
Il decreto dirigenziale approvato martedì scorso (1 agosto) contiene l’elenco dei beneficiari (riconoscibili attraverso l’apposito codice che garantisce riservatezza) e assegna le risorse ai Comuni, che a loro volta si occuperanno di erogare il contributo direttamente alle strutture educative che hanno aderito al programma.
Soddisfatto Giani, che dichiara: “Siamo di fronte a elevatissimi livelli di adesione, segno che questa misura, fortemente voluta sin dall’avvio della legislatura, era attesa dalle famiglie. Nidi Gratis – prosegue il presidente – rappresenta un cambiamento epocale nelle politiche educative della nostra Regione e una politica unica a livello nazionale. Agisce prima di tutto sulle bambine e i bambini e sul loro sviluppo, consentendo loro – grazie alla frequenza di nidi di qualità quali quelli toscani – di fare esperienze educative che avranno un impatto positivo sulla loro crescita e sul loro successivo percorso educativo e scolastico. In aggiunta a questo, Nidi gratis agisce sulla parità di genere e connota ulteriormente il nostro welfare nella direzione dell’equità. Siamo orgogliosi che la commissione europea abbia inserito il nostro intervento a tra le buone pratiche realizzate grazie al fondo sociale”.
“Sono davvero orgogliosa della scelta che come Regione abbiamo fatto – commenta l’assessora Nardini – Con la misura Nidi gratis – sottolinea – vogliamo garantire che il nido sia un diritto per tutte le bambine e per tutti i bambini toscani, e non solo per quelli che nascono in una famiglia che può permetterselo. Il compito delle istituzioni è quello di garantire ad ogni bambina ed ogni bambino pari opportunità, garantire che i percorsi di educazione e istruzione siano un diritto di tutte e tutti perché rappresentano una leva di emancipazione sociale”.
“Prima di tutto – continua l’assessora – voglio sottolineare la valenza educativa e pedagogica di questa scelta: investire sui nidi significa prevenire dispersione e abbandono scolastico successivi, sostenere il successo formativo, contrastare povertà e disuguaglianze educative. Inoltre, in una società purtroppo ancora patriarcale come la nostra, dove il tempo di cura non è equamente distribuito all’interno della coppia, gli investimenti sui servizi per l’infanzia impediscono che una donna si trovi a scegliere tra diventare madre, se lo desidera, e tornare a lavoro, che una donna sia costretta a rinunciare alla propria carriera lavorativa, rappresentano quindi anche uno strumento a sostegno dell’occupazione femminile”.
Per il prossimo anno educativo, Nidi gratis si configura finora come un’operazione da 29 milioni e 383mila euro, resa possibile grazie a risorse regionali e del nuovo settennato del Fondo sociale europeo. Ma, precisa il presidente, “ora contiamo di riaprire il bando da settembre stanziando altri 10 milioni e 600mila euro, consentendo di far scattare la gratuità per i beneficiari di questo secondo bando già da novembre. Oltre a chi non ha partecipato, potranno presentare domanda – prosegue Giani – anche coloro che sono rimasti esclusi perché hanno commesso qualche errore nella domanda o non avevano Isee disponibile”.
Al bando dello scorso maggio avevano partecipato 14mila 393 nuclei familiari. Dunque, sono state 2mila 279 quelle non accolte: 1376 per mancanza di requisiti (retta inferiore a bonus Inps e/o Isee inferiore a 35mila euro; residenza fuori Toscana; rinuncia); 382 per errori non sanati nella presentazione delle domande; 521 per mancata disponibilità del posto al nido prescelto o assenza di titolarità alla frequenza di un nido privato.
Nidi gratis – tra le azioni promosse attraverso Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani – è rivolto a redditi Isee fino a 35mila euro. Per il periodo di programmazione europea 2021/2027, la Regione investirà su questa misura 233 milioni di euro tra risorse Fse+ e regionali.
Nidi gratis: chi può accedere I nuclei familiari con bambini e bambine, residenti in Toscana, con un’età fino a 3 anni e con Isee fino a 35.000 euro. Lo sconto della Regione viene riconosciuto per i nidi ma anche per spazi gioco e servizi educativi in contesto familiare.
Come funziona Il contributo della Regione integra il bonus nidi erogato dall’Inps, concesso a rimborso, per ridurre la quota delle rette a carico delle famiglie. Attraverso i Comuni che erogano le risorse verso i nidi, la Regione riconosce direttamente la quota che eccede il rimborso Inps (272,72 euro per Isee fino a 25mila euro e 227,27 per Isee fino a 35mila), praticando così una sorta di sconto fino a concorrere all’intero ammontare di una retta mensile massima di 800 euro. Ciascuna famiglia beneficia dello sconto fino ad un massimo di 5mila 800 euro per 11 mesi.
La procedura prevista A inizio marzo è stato approvato il bando regionale rivolto a Comuni e Unioni di Comuni mentre a maggio è stato aperto il bando rivolto alle famiglie. Entro lo scorso aprile Comuni e Unioni di Comuni hanno individuato i servizi nei quali è possibile beneficiare della misura Nidi gratis. A maggio la Regione ha poi approvato l’elenco delle strutture accreditate.