Caldo torrido, la Regione invia il vademecum per la protezione dei lavoratori

I consigli dell’ente: “Cambiare turni e riprogrammare le attività all’aperto”
La Regione ha nuovamente trasmesso una circolare, rivolta ai datori di lavoro e inviata anche alle organizzazioni di categoria imprenditoriali e sindacali, per raccomandare l’adozione delle linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori degli effetti di calore, con un’attenzione particolare alle attività all’aperto o in ambienti chiusi non climatizzati. Il vademecum era stato già inviato a giugno.
Nel documento sono descritti i sintomi delle principali malattie – dai colpi di calore alla sindrome da esaurimento da calore, dai crampi alla dermatite da sudore – e si indicano rimedi e azioni per contrastarle. Viene raccomandato, come misura di prevenzione, di designare in ogni luogo di lavoro una persona formata sui rischi e sulle misure di tutela da adottare. Ci sono anche indicazioni pratiche, come il link ad un sito dove, in base alle condizioni meteo, è possibile calcolare l’indice empirico utilizzato per capire se l’esposizione ad un determinato ambiente caldo genera o meno stress termico. Tra i consigli anche l’opportunità di revisione dei turni di lavoro, riprogrammando ad esempio le attività prioritarie e da condursi all’aperto nei giorni con le più favorevoli condizioni meteo e pianificando invece le attività più impegnative dal punto di vista fisico nei momenti più freschi della giornata. Si raccomanda di mettere a disposizione acqua e aree ombreggiate durante e favorire l’acclimatazione dei lavoratori aumentando gradualmente i carichi di lavoro e l’esposizione al calore. C’è anche un riferimento al portale agenti fisici: un sito realizzato dal laboratorio di Sanità pubblica dell’Asl Toscana Sud Est, con la collaborazione dell’Inail, dove si spiegano rischi e conseguenze dell’esposizione a vibrazioni, campo elettromagnetici o radiazioni.
Quanto al codice calore nei Pronto soccorso, che il ministero della salute ha sollecitato le Regioni ad attivare di fronte alle temperature in costante ascesa, di fatto in Toscana esiste da tempo: c’è infatti un protocollo interno specifico che prevede una presa in carico urgente di fronte a sintomi che possono far pensare a malattie da calore. La Regione ha inviato na comunicazione ai direttori generali e sanitari delle aziende sanitarie toscane per l’attivazione degli ambulatori territoriali, dodici al giorno per sette giorni la settimana, il potenziamento del servizio di guardia medica, per favorire l’assistenza domiciliare, oltre al monitoraggio nei pronto soccorso dei casi con calore o colpo di sole.