Emergenza Covid, alla Regione 800mila euro per un progetto di ricerca nelle scuole

Il progetto, denominato ‘Sistemi innovativi per l’identificazione precoce di focolai Covid-19 in ambito scolastico’, ha la durata di due anni
La Toscana sempre più punto di riferimento nazionale per il contrasto al virus tra i banchi di scuola. Grazie a un finanziamento statale di 800mila euro, assegnato dal Ministero della salute alla nostra Regione, sarà avviato un nuovo progetto di ricerca, di durata biennale, centrato sulla sorveglianza, il controllo e il contenimento della circolazione del virus in ambito scolastico.
La Regione Toscana è capofila a livello nazionale, con l’Agenzia regionale di sanità come soggetto esecutivo. Ad Ars vanno infatti gli 800mila euro assegnati, a copertura totale dei costi progettuali, come stabilisce un recente atto di giunta, deliberato su proposta dell’assessore alla sanità Simone Bezzini.
“Il finanziamento consentirà di avviare un progetto di ricerca, finalizzato a potenziare ancora di più la prevenzione in ambito scolastico, nella lotta contro il Covid – commenta Bezzini -. Stiamo intervenendo a 360 gradi su ogni possibile fronte aperto o potenzialmente fragile, anche tramite indagini osservazionali sul campo. Un’allerta precoce ci aiuta a rafforzare il contrasto al contagio e a prevenire o a identificare in tempo eventuali focolai. Raccoglieremo dati e informazioni per rendere sempre più efficaci i nostri interventi. Conoscere è sempre il primo passo da compiere per prevenire”.
Il finanziamento del Ministero ha la sua ragione di essere: la Toscana ha assunto, infatti, il ruolo di ente capofila nell’ambito progettuale della linea 3 del programma Ccm 2020 (Centro controllo malattie) dello stesso Ministero della salute. Oltre alla Toscana, fanno parte del progetto unità operative di altre quattro Regioni (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e Puglia) e l’Istituto superiore di sanità. Il compito di Ars, per conto di Regione Toscana, è quello di gestire e coordinare le attività di tutti i soggetti coinvolti, nel settore della sanità pubblica, con l’obiettivo di dotarsi di strumenti epidemiologici innovativi, finalizzati a potenziare la sorveglianza, il controllo e il contenimento della circolazione del Covid-19.