Dolittle, un remake che non fa impazzire

3 febbraio 2020 | 10:57
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Dolittle, un remake che non fa impazzire

C’è da ricordare, per chi critica e basta, che è un film per bambini

In molti si sono chiesti se questo film fosse necessario.
Forse no, ma in un epoca che sembra vivere di remake ci sta in pieno.
Una grande star internazionale come Robert Downey Jr., un ricco cast di comprimari al doppiaggio, tanti effetti speciali e la confezione ben delineata di film per famiglie.

Il nuovo film ci riporta in età vittoriana e ci parla del Dottor Dolittle nel suo ritiro forzato tra le pareti domestiche dopo un evento traumatico. Dolittle non ha più voglia di confrontarsi con gli altri esseri umani e preferisce rifugiarsi nella sicurezza del contatto con i suoi amati animali, con i quali ha la capacità di parlare. Fino a quando il mondo esterno non irromperà nella sua vita e lo porterà a condurre un viaggio inaspettato (semicit) pieno di sfide e alberi magici da raggiungere.

Il preludio del film stesso riesce a piacere molto: si apre spiegando la vita passata di Dolittle a fumetti animati. Dentro di me scioccamente mi sono chiesta: ‘perchè non farlo tutto così?’, forse sarebbe risultato banale? noioso? Non saprei.
Fatto sta che per assurdo, e rischiando anche di sembrare impopolare, tutto funziona. Ho letto una miriade di recensioni ultra negative, che lo accusano di essere uno dei film peggio riusciti, che non lascia niente, pieno di buchi ovunque.
Forse si è perso totalmente il senso del film stesso: è un film per bambini. E se proprio devo dirla tutta nemmeno così brutto per un pubblico adulto.

Questa riflessione ed altre nell’articolo completo su Project Movie, a cura di Giulia Mariaregina Fabbri.