Sanità privata, Fp Cgil a Rossi: “Riprendere la trattativa iniziata a febbraio”

Il segretario regionale Bruno Pacini: “È impensabile che la questione degli incentivi Covid cada nel dimenticatoio”
“Si è bloccato il percorso che deve portarci al riconoscimento degli incentivi Covid19 anche ai lavoratori privati della sanità“. Così il segretario fenerale Fp Cgil Toscana Bruno Pacini interviene per denunciare che l’iter intrapreso dai sindacati con la Regione il 24 febbraio scorso, nel pieno dell’emergenza sanitario, oggi sembra essere in stallo.
“Si è fermato quel percorso partito quando il presidente della giunta regionale Enrico Rossi, incontrando i rappresentanti di Cgil Cisl Uil e i sindacati medici, annunciò che la Toscana non era sotto minaccia epidemica, ma che si prevedeva uno sforzo eccezionale per i lavoratori della salute – spiega Pacini -. A quell’annuncio hanno fatto seguito due accordi il 5 e 9 marzo, poi un terzo il 3 aprile, una legge speciale fatta dal Consiglio regionale e infine una delibera di giunta. La politica e i sindacati confederali hanno riconosciuto, per la prima volta, in Toscana, un ruolo paritario ai lavoratori che si sono adoperati e si adoperano per far fronte alla pandemia, senza alcuna distinzione fra pubblici e privati“.
“Con fatica e a rilento è partito l’accordo sul pubblico, per altro ancora da completare, ma si e bloccata la trattativa sui settori privati Rsa, Rsd trasporti sanitari e sanità privata – prosegue Pacini – Fino ad ora c’è stato un solo incontro per i lavoratori degli appalti interni, (la sanificazione era al centro delle procedure) e non ci sono segnali per una ripresa della trattativa. L’attenzione c’è ancora, l’ho constatato seguendo gli interventi in Consiglio regionale quando è stata approvata la legge, molto belli, giusti, carichi di patos. E allora c’è ancora tempo per convocare Cgil Cisl e Uil e concludere il percorso avviato il 24 febbraio. E’ impensabile che tutto cada nel dimenticatoio, dalla ripresa delle trattative e dal completamento degli accordi passa la credibilità delle parti sociali e delle istituzioni”.