Dai danni alle persone all’ambiente, Giannini e Da Prato: “No ai botti di Capodanno”

Il sindaco e la consigliera Fdi: “Non è solo pericoloso e dannoso per l’ambiente, ma è anche una pratica ormai obsoleta”
“Far scoppiare i botti è risaputo purtroppo non è solo pericoloso e dannoso per l’ambiente, ma è anche una pratica ormai obsoleta su cui dovremmo fermarci un attimo a riflettere”. A dirlo, in un comunicato congiunto, sono Michele Giannini e Laura Da Prato di Fratelli d’italia.
“Nella fattispecie, ecco alcune buone ragioni che dovrebbero spingerci a superare tale tradizione per abbracciare nuove pratiche più inclusive e meno impattanti – dicono – Innanzitutto il pericolo per le persone: ogni anno i fuochi d’artificio provocano innumerevoli incidenti, causando feriti con danni a mani, occhi e altre parti del corpo. I più esposti sono ovviamente i bambini, particolarmente vulnerabili, sia come spettatori che come utilizzatori improvvisati di botti, anche a causa dell’ingenuità che talvolta li porta a riaccendere petardi inesplosi. Ma vi è anche l’aspetto del disturbo per persone vulnerabili. La forza di una società, dopotutto, si misura anche nella propria capacità di prendersi cura dei più deboli. In virtù di ciò dobbiamo considerare che i rumori forti disturbano neonati, bambini piccoli e persone anziane, causando stress o potenziali problemi di salute. Pensiamo inoltre a chi soffre di autismo o disturbi sensoriali, che può vivere i botti come un’esperienza traumatica, oppure coloro che soffrono di Ptsd, come alcuni veterani, in cui i rumori forti possono causare flashback estremamente dolorosi e intrisi di ricordi traumatici”.
“Poi l’impatto sugli animali – dicono – I botti provocano un forte stress ai nostri animali domestici. Cani, gatti e non solo, si spaventano facilmente per i rumori forti, causando panico, fughe o incidenti. A subirne le conseguenze è però anche la fauna selvatica: uccelli e altri animali selvatici possono infatti abbandonare i nidi, disorientarsi o subire traumi, talvolta mortali, a causa dei botti”.
“C’ è anche l’impatto ambientale – spiega – L’impatto dei botti ricade anche sui livelli di inquinamento atmosferico. I fuochi d’artificio rilasciano infatti polveri sottili e sostanze chimiche tossiche, peggiorando la qualità dell’aria. Da non sottovalutare anche l’impatto in termini di rifiuti generati: residui di carta, plastica e altri materiali si accumulano nei luoghi pubblici, aumentando l’inquinamento. Infine, ma non per importanza, petardi e fuochi d’artificio costituiscono un rischio significativo per la genesi di incendi potenzialmente pericolosi per persone, strutture e boschi. Per iniziare l’anno nuovo con lo sguardo rivolto al futuro, possiamo iniziare a valutare alternative, come, ad esempio, spettacoli luminosi senza rumore. I droni o i fuochi d’artificio silenziosi possono creare show di assoluto impatto, senza i rischi associati ai botti tradizionali. Mettiamo la creatività al potere, puntando su concerti, musica e attività culturali che non solo sono meno dannose, ma fanno bene al cuore, alla testa e all’anima. Dopotutto, evitare i botti non significa rinunciare al divertimento: significa celebrare in modo più responsabile e consapevole”.
“Iniziamo bene il 2025 – chiude – viviamo già il futuro”.