Norma Cossetto, il Comitato replica: “Revisionismo storico? Non siamo noi a mistificare le foibe”

La risposta del presidente Olmi all’Anpi: “Chi cerca di giustificare o minimizzare questo orrore, offende le donne che ancora oggi, in pace o in guerra, subiscono stupri e violenze di ogni genere”
“Rispediamo al mittente le parole dell’Anpi Val di iSerchio e Garfagnana. Li invitiamo a studiare meglio le vicende del confine orientale d’Italia e la storia di tanti italiani che vennero massacrati dai partigiani comunisti slavi”. Questa la dichiarazione di Silvano Olmi, presidente nazionale del Comitato 10 febbraio.
“Il Comitato 10 febbraio è svincolato da qualsiasi appartenenza partitica e non è emanazione di nessun movimento politico – prosegue Olmi – dal 2004 i nostri volontari operano gratuitamente per informare gli italiani sulla tragedia delle foibe e sul dramma dell’esodo dal confine orientale della nostra Nazione. Dal dopoguerra a oggi non siamo stati certamente noi del C10F a mistificare, negare o giustificare l’orrore delle foibe e a fare un uso strumentale della storia. Ricordiamo a tutti, in particolare all’Anpi, che Norma Cossetto era una ragazza di 23 anni che nell’ottobre 1943 venne sequestrata, torturata, violentata e infine gettata in una foiba profonda 130 metri dai partigiani comunisti slavi. Per il suo eroismo, l’allora presidente della Repubblica Ciampi nel 2005 le conferì la Medaglia d’oro al merito civile alla memoria. Chi cerca di giustificare o minimizzare questo orrore, offende le donne che ancora oggi, in pace o in guerra, subiscono stupri e violenze di ogni genere”.