Tutelare i territori montani e contrastare lo spopolamento: ok alla risoluzione in commissione

Via libera nella commissione regionale presieduta da Marco Niccolai a due proposte di risoluzione sul finanziamento delle leggi sulla montagna
Nella seduta di lunedì scorso della commissione aree interne della Toscana, presieduta da Marco Niccolai (Pd), è stata approvata la risoluzione “In merito al finanziamento delle misure a sostegno delle aree montane della Toscana” all’unanimità.
La risoluzione, in attuazione dei contenuti previsti in materia dal programma regionale di sviluppo 2021-2025, chiede alla giunta regionale di dare continuità, implementandone le risorse per le prossime annualità, agli interventi previsti dalla legge regionale 1 marzo 2022, n. 4 (Custodi della montagna toscana. Disposizioni finalizzate a contrastare lo spopolamento e a rivitalizzare il tessuto sociale ed economico dei territori montani) con l’obiettivo di rendere sempre più stabili ed efficaci le relative azioni finalizzate a tutelare i territori montani e a contrastare lo spopolamento di tali aree; a prevedere, ai fini di un sempre più efficace perseguimento degli obiettivi che stanno alla base della l.r. n. 4/2022, l’opportunità di valutare misure finalizzate a creare automatismi nell’erogazione dei contributi per tutte le aperture di nuove attività produttive che avvengono nell’ambito dei territori individuati dalla citata legge regionale; a proseguire, per le prossime annualità, con il finanziamento del Fondo regionale per la montagna ex art. 87 della l.r. 68/2011, incrementandone la dotazione attuale, al fine di ampliare ulteriormente il sostegno in favore dello sviluppo economico, sociale e culturale delle zone montane con particolare riferimento a quelle particolarmente svantaggiate.
Nell’illustrare la proposta il presidente Marco Niccolai ha sottolineato che la misura sperimentale “ha avuto un’accoglienza positiva” e che “il fondo per la montagna integra i fondi nazionali e la richiesta è quella di dare continuità alla legge sui Custodi della montagna con meccanismi automatici di finanziamento che permettano di sostenere le aziende del territorio e creare un vero patto di comunità”. La consigliera Luciana Bartolini (Lega) si è detta d’accordo su una misura “che tutela le zone montane, dove è evidente un calo della popolazione e quindi occorre sostenere le attività, magari valutando i risultati raggiunti prima di rendere strutturale questa misura di sostegno”.
Vincenzo Ceccarelli (Pd) d’accordo con le finalità dell’atto, ha sottolineato che “il sostegno economico ha permesso di finanziare oltre 400 aziende che continuano a vivere; si tratta a volte di micro interventi che creano comunque un’opportunità di lavoro”. Secondo Mario Puppa (Pd) “è importante una misura che finanzia il lavoro nelle aree periferiche e montane, uno strumento innovativo per un incentivo a chi vuole aprire nuove attività”. La misura, ha aggiunto, “finanzia tutte le spese, da quelle correnti a quelle di magazzino, e diventa un finanziamento a fondo perduto che sostiene non solo le imprese, ma l’intero territorio”.
Nella stessa seduta è stata approvata a maggioranza, con l’astensione delle opposizioni, la risoluzione “In merito ai tagli dei fondi alle Province previsti nella legge finanziaria dalla legge 30 dicembre 2023, n. 213 (bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026)”. Nella risoluzione si chiede alla giunta regionale di attivarsi nei confronti del Governo affinché, in considerazione del fatto che la spending review applicata nel corso degli anni alle Province si concretizza sostanzialmente in un taglio lineare sui bilanci degli enti che interrompe il percorso di ritorno alla stabilità finanziaria e mette a rischio i servizi nelle funzioni fondamentali e in quelle attribuite dalla Regione, si proceda all’individuazione di ulteriori strumenti, anche normativi, in grado di garantire al sistema degli Enti locali, ed in particolare alle Province, le necessarie risorse finanziarie da destinare all’espletamento dei compiti loro assegnati, anche in funzione degli interventi da attuare nelle aree marginali e interne del Paese.
Nell’illustrare la proposta il presidente della commissione aree interne Niccolai ha ricordato l’audizione svolta con l’Upi Toscana dove si segnalava le difficoltà di bilancio in cui versano le amministrazioni provinciali, con una questione gestionale molto delicata. La Giunta regionale deve chiedere al governo di far terminare la spending review e dotare le province di risorse adeguate, perché oltre ai tagli ci sono anche da integrare i fondi per la loro quota sui progetti del Pnrr. Inoltre si deve dare la possibilità di poter assumere personale per gestire le competenze ancora in essere, tra cui la viabilità provinciale e le scuole superiori che riguardano direttamente anche i centri minori e periferici. Con minori risorse si rischia di diminuire gli interventi necessari. Restiamo disponibili ad integrare la nostra proposta con eventuali emendamenti che arrivano dalle altre forze politiche prima dell’approvazione dell’aula.
Il presidente ha poi ricordato che oltre alla spending review, a partire dal 2024 impatterà sulle province anche quanto introdotto dalla legge di bilancio 2021-2023: ulteriori 50 milioni di euro, per ogni singolo esercizio fino al 2025 di tagli annuali come “risparmi connessi alla digitalizzazione e al potenziamento del lavoro agile”. Inoltre la sommatoria tra spending review 2024-2028 ed i tagli già previsti dalle manovre precedenti hanno finito per neutralizzare gli effetti positivi previsti dai contributi alla riduzione degli squilibri per Province e Città Metropolitane, previsti dall’articolo 1, comma 783, della legge 30 dicembre 2020, n. 178.
Cristiano Benucci (Pd) segnala la preoccupazione per le Province “dopo la riforma mancata che è stata bocciata con il referendum. Si possono attuare politiche di sviluppo e di salvaguardia dei territori solo con un ruolo più definito per le loro competenze. Occorre pensare una modifica alla legge Del Rio per creare condizioni gestionali più operative e proficue”. Anche Vincenzo Ceccarelli (Pd) concorda con l’intervento di Benucci e evidenziando l’importanza che rivestono sulla gestione delle strade provinciali e degli edifici scolastici afferma che “si deve ridare dignità alle Province. Forse sarebbe il caso di riassegnare alcune competenze (caccia e pesca) alle Province, dove il loro ruolo di raccordo sarebbe importante, mentre la Regione fece una scelta di necessità di riprendere le funzioni prima della riforma, ma forse adesso sarebbe opportuno un ripensamento”.
Per Massimiliano Baldini (Lega) “la questione delle competenze e funzioni provinciali è importante, ma forse sarebbe stato opportuno un maggiore approfondimento su una questione così delicata prima di andare in aula”.