Nuova scuola di Scesta, Frigo (Fdi): “Un intervento inadeguato fin dalla sua progettazione”

Inaugura il nuovo plesso e la consigliera di opposizione torna all'attacco: "Una scelta scellerata"

Inaugurazione della nuova scuola di Scesta, la consigliera di Fratelli d’Italia Annamaria Frigo torna all’attacco.

Nuova scuola di Scesta, ci siamo: fissata la data dell’inaugurazione

“L’8 settembre prossimo, verrà inaugurata la nuova scuola di Scesta, un progetto presentato nel dicembre 2018 dalla giunta Michelini, non ancora terminato, e per il quale ad oggi sono stati spesi 3 milioni 214.337,00 euro. Un plesso scolastico, detto ‘plesso della montagna’ situato a circa 10 chilometri dal capoluogo La Villa, lungo la statale del Brennero verso l’Abetone, voluto allora, in vista della chiusura di 2 scuole montane del territorio (San Cassiano e Scesta )e giustificato dalla prospettiva di ospitare 117 bambini. Il nuovo plesso scolastico entrerà dunque ufficialmente in funzione a partire dall’anno in corso con un numero di bambini nettamente inferiore di quello prospettato (circa 45) in una stagione scolastica segnata fin dal mese di giugno dalle polemiche riguardo all’ accorpamento delle classi alla scuola primaria del capoluogo , per il quale i genitori hanno effettuato una raccolta firme e manifestato il timore che la sua apertura porti inevitabilmente alla chiusura del plesso del capoluogo. Un progetto inadeguato fin dalla sua progettazione, mancherà infatti una palestra, nonostante l’insegnamento dell’educazione motoria sia oggi obbligatorio anche nella scuola primaria. Palestra che poteva essere utile per gli abitanti della montagna e per creare sinergie con le attività sorte lungo il torrente Lima”.

Un progetto, che la consigliera Frigo, durante il consiglio comunale Straordinario dello scorso 31 luglio, ha definito una “Scelta scellerata” dell’attuale amministrazione, “portata avanti senza una attenta analisi di sostenibilità nei suoi aspetti fondamentali, economico, sociale ed ambientale”.

“Un progetto – prosegue Frigo -, che anche nel 2018, analizzando i dati statistici sulla natalità e sullo spopolamento del territorio (analisi demografiche), presentava criticità per la sua reale necessità, visto il continuo calare delle iscrizioni dei bambini a scuola. Un progetto è infatti sostenibile per l’intera comunità se soddisfa i bisogni del presente senza compromettere le capacità delle future generazioni di soddisfare i propri. Ma inevitabilmente, visto che il nuovo plesso dovrà essere mantenuto ad uso scolastico per un periodo non inferiore a 10 anni, l’amministrazione comunale si troverà nel breve periodo a decidere quale plesso far rimanere aperto nell’ambito comunale, con gravi danni all’immagine del plesso principale del capoluogo e un aggravio di costi di gestione dei plessi scolastici chele capacità finanziarie attuali del comune non possono permettersi. Pensiamo alla manutenzione ordinaria dell’edificio, al personale che dovrà essere assunto, alla gestione di tutti i requisiti legati alla sicurezza che dovranno essere mantenuti, alle spese energetiche , al coordinamento dei trasporti”.

“Dal 2018 ad oggi ogni energia fisica, mentale, economica, strategica di questa amministrazione – afferma Frigo -, è stata indirizzata verso questo progetto, a scapito di importanti strutture del nostro territorio, adesso in completo degrado, importanti per l’economia e il turismo, come ricordo sempre gli stabilimenti termali chiusi ormai da tre anni. Riguardo al plesso della Scesta e per fare in modo che la giunta relazioni alla comunità sul progetto realizzato, la sua sicurezza e i suoi possibili sviluppi – conclude Frigo -, unitamente ai consiglieri di opposizione di Progetto Futuro, abbiamo richiesto un consiglio straordinario aperto. Importante infatti che il sindaco chiarisca soprattutto quali servizi sposterà verso la Scesta, a scapito del capoluogo“.