Fdi: “Concita De Gregorio chieda scusa ai garfagnini”

Polemiche dopo le parole della giornalista alla trasmissione Belve, i circoli: "I sindaci valutino come tutelare la nostra terra"

“In Garfagnana si mozzavano teste”. Parole di Concita De Gregorio durante la trasmissione Belve su Rai 2 che hanno scatenato polemiche. “Una vicenda grottesca”, definiscono il caso dai circoli Fdi della Garfagnana e della Mediavalle.

“Durante la trasmissione del 14 marzo in onda su Rai 2 – ricordano dai circoli Fdi – la giornalista ex direttrice dell’Unità e di Repubblica, se ne esce con una dichiarazione della Garfagnana a dir poco sconcertante: in Garfagnana, secondo la giornalista, si tagliano le teste, non contenta afferma anche che i garfagnini sono permalosi, lasciando quasi capire che in Garfagnana è meglio non andarci. Siamo sconcertati e chiamiamo le pubbliche scuse della De Gregorio, chiediamo inoltre ai sindaci della Garfagnana di prendere posizione e valutare se ci siano gli estremi per una denuncia, per tutelare la nostra terra”.

“Riteniamo vergognoso – aggiungono – che in una rete pubblica nazionale si dia la possibilità di infangare così una località del nostro Paese, una terra che da anni sta richiamando migliaia di turisti da tutto il mondo, che tra difficoltà enormi lotta per offrire un’offerta turistica importante. Vedere infangare il nome della Garfagnana e dei Garfagnini è inaccettabile”.

Sulla vicenda ha preso posizione anche il consigliere regionale Fdi, Vittorio Fantozzi, con un post su Facebook: “Intervenendo nel corso trasmissione Belve e pensando di essere spiritosa, Concita De Gregorio indica nei garfagnini dei prototipi di mozzatori di teste. L’Unità e lo dico da anticomunista doc, è stata diretta da fior di personaggi illustri: Curiel, Pajetta, Ingrao, Reichlin, D’Alema, Veltroni, solo per citare i più noti. Credo fossero persone che conoscevano la Garfagnana e non si sarebbero mai sognati di insultarla in maniera così greve. Poi la sinistra è entrata in una profonda crisi e hanno fatto direttore Concita. La crisi non si è arrestata, diciamo”.