Coreglia, Taccini: “La sanità ha toccato livelli di inefficienza non più accettabili”

Il consigliere di maggioranza: “Bene il consiglio comunale aperto, questo è un tema che deve unire e non dividere”
“Sono certo che il consiglio comunale aperto, che si terrà giovedì (9 marzo) alle 21, nella sede distaccata di Ghivizzano, convocato dal sindaco Remaschi, di concerto anche con il nostro gruppo consiliare, renda ancora una volta più chiara e comprensibile la scelta a suo tempo fatta, di dar vita insieme ad una nuova maggioranza, per certi aspetti trasversale, ma capace di dare concrete attenzioni ai problemi della cittadinanza”. Inizia così la nota di Piero Taccini, il capogruppo del gruppo consiliare Rialziamo la testa insieme di Coreglia.
“Oggi in ballo c’è il tema della sanità nella intera Valle del Serchio: con soddisfazione diamo atto al sindaco Remaschi e al consiglio comunale di Coreglia, di aver preso questa iniziativa e di renderla partecipe agli operatori sanitari e, non solo, che sono i veri protagonisti assieme ai cittadini utenti – prosegue -. Insieme, è stato il nostro motto ed il collante di una originale, e perché no, discussa alleanza amministrativa, che da quasi due anni governa il nostro Comune. Da molto tempo la nostra Valle è insofferente sulla gestione della sanità, in particolare sono state fatte manifestazioni a più livelli, cercando di portare alla luce la problematica. Spesso, non hanno seguito fatti e in alcuni casi la discussione è apparsa politicamente indirizzata”.
“Noi del gruppo consiliare ‘Rialziamo la testa insieme’, sentiamo la necessità di riproporre con forza l’attenzione sulla ‘questione sanitaria’ che ha toccato livelli di inefficienza non più accettabili. Tuttavia non ci interessa lo scontro politico. Migliorare la sanità in generale, ma soprattutto nel nostro territorio, è un tema che deve unire e non dividere. Avere strutture adeguate alle esigenze, avere medici e personale infermieristico professionale, deve essere un obiettivo comune a tutti, non è una questione di destra, di sinistra o di centro; è’ un patrimonio socio-economico di tutti, diritto inviolabile di ogni cittadino, è dovere di tutte le forze politiche, degli appartenenti al terzo settore e di tutti i cittadini, lottare uniti per la risoluzione del problema. Non è più tollerabile assistere a diatribe e lotte partitiche. Quando un cittadino ha bisogno della sanità, parliamo di ‘un cittadino’ e non di astratte posizioni ideologiche di destra o di sinistra. Il nostro territorio deve essere unito e, se ancora ci dovranno essere lotte per la conquista dei nostri diritti sanitari, dovremmo farle tutti insieme”.
“Da troppo tempo la sanità, sia a livello nazionale ma, per quello che ci riguarda, a livello territoriale, ha registrato un peggioramento in tutti i campi – attacca Taccini -: medici di base che hanno sempre più pazienti e possono dedicare sempre meno tempo al singolo assistito; prenotazioni per visite specialistiche che si allungano di anno in anno con conseguente ripiegamento, da parte dei cittadini, alla sanità privata con gli eccessivi costi che siamo obbligati a sostenere; promesse fatte dai vertici sanitari e mai mantenute, vedasi ‘Progetto Proheart’ che dovrebbe riguardare il campo cardiologico, presentato a settembre del 2021 proprio a Castelnuovo Garfagnana, che conseguenze ha avuto? Il centro Alzheimer che sarebbe dovuto sorgere proprio nel nostro Comune, che fine ha fatto? Sono certo che insieme, soprattutto senza divisioni politiche, possiamo fare in modo di cambiare in meglio questa sanità; ognuno dovrebbe interessarsi alla propria realtà locale e, così facendo, verrebbe migliorata tutta la sanità a livello nazionale. Chi raggiunge un’età abbastanza avanzata, capisce quanto sia importante il detto ‘l’importante è avere la salute’. Certamente, andando avanti di questo passo senza fare niente tutti insieme, avere una buona salute sarà sempre più difficile”.
“Stare uniti vuole anche darci la possibilità di fare quello che vogliamo noi e non più essere sottoposti alla volontà degli altri, lobbies in primis – conclude Taccini -. So che questo potrebbe essere un discorso utopico, ma so anche che tentare non nuoce e ‘l’unione fa la forza’”.