Primarie Pd, Bonaccini lancia la propria candidatura al Ciocco “Dobbiamo diventare il nuovo partito laburista d’Italia”

30 dicembre 2022 | 13:42
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Primarie Pd, Bonaccini lancia la propria candidatura al Ciocco “Dobbiamo diventare il nuovo partito laburista d’Italia”

Dalla sanità all’istruzione, la ricetta del presidente dell’Emilia Romagna che punta alla segreteria del partito dem

“Voglio un Partito Democratico che…” si può riassumere così l’intervento fatto dall’attuale presidente regionale dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che al Ciocco ha presentato la propria candidatura per la segreteria dem.

Presenti il presidentedella Regione Toscana Eugenio Giani, l’assessore regionale Stefano Baccelli e l’ex parlamentare Andrea Marcucci. A livello territoriale erano presenti, tra gli altri, la sindaca di Barga Caterina Campani, che ha aperto la serata, il sindaco di Castelnuovo Garfagnana Andrea Tagliasacchi, il sindaco di Borgo a Mozzano Patrizio Andreuccetti, il presidente della provincia di Lucca Luca Medesini e il consigliere regionale Mario Puppa.

Il presidente dell’Emilia Romagna ha parlato per più di un’ora snocciolando in più occasioni la sua visione riformatrice del Pd. “La questione identitaria – sottolinea Bonaccini – è fondamentale per farci riconoscere dal nostro elettorato, invidio gli esponenti di Lega e 5 Stelle. Dopo un minuto che ci parli capisci subito di che partito sono, invece con quelli del Pd non riesci a capirlo”.

Durante la serata Bonaccini ha toccato molti temi: sanità pubblica, contestando la natura del governo Meloni di privatizzarla, istruzione pubblica, questione legata all’alleanze con M5S-terzo polo e il problema energetico. Difendendo il modello Piombino e Ravenna per i rigassificatori come lui stesso afferma: “Necessari verso una transizione energetica, rigassificatore è uno step per arrivare ad una energia 100% pulita”.

Non sono mancate le autocritiche interne, marcando come a suo dire: “La questione del Qatargate è vergognosa, io sono garantista ma l’immagine di quella borsa piena di contanti mi fa schifo”. Inoltre ha attaccato ferocemente la legge elettorale, voluta dallo stesso Pd all’epoca, rilanciando di far fare le primarie per coloro che voglio entrare nelle liste bloccate. Una “svolta democratica” nella scelta dei candidati per essere eletti in parlamento. Inoltre ha sottolineato la buona base politica di amministratori nel Pd: “Governiamo il 70% dei comuni italiani ma all’elezioni nazioni ci puniscono gli elettori, cerchiamo di mettere in campo i migliori amministratori che abbiamo invece che giocare sempre con i soliti”.

Bonaccini non ha nascosto il suo passato comunista collegandosi al problema della precarietà del lavoro: “Il Pd deve essere un partito laburista, bisogna pensare al tema dei lavori e anche del tema della natalità. Se non facciamo più figli e se non verranno più migranti avremo più pensionati che lavoratori attivi. Questo è disarmante”. Sempre sulla questione migranti ha accusato il governo attuale di “far sbarcare le navi in porti di regione governate dal centrosinistra per non cadere nell’incoerenza dei porti chiusi”.

Ai nostri microfoni il candidato segretario dem si è subito smarcato sulla questione dell’essere favorito per la segreteria: “Non c’è nessun favorito o favorita, non contano i sondaggi ma contano i voti nelle urne. Tre anni fa quando mi ricandidai per governare la regione, dove si veniva da 9 regioni stravinte da Salvini, tutti mi davano per sconfitto poi ho vinto di 10 punti, non penso ai sondaggi”.

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Successivamente sulla domanda riguardante l’asse tosco-emiliano come roccaforte e ripartenza del Partito Democratico ha confermato la natura storica di queste due regioni: “Io mi devo occupare del paese però con la Toscana c’è una sintonia politica e identitaria. Siamo le due regioni con più sanità pubblica in Italia, a differenza di un governo che sta facendo di tutto per favorire la sanità privata. Salute e istruzione devo essere garantiti dalla Stato in via prioritaria, poi queste sono due regioni forti ha livello occupazionale nel fare impresa. Senza impresa non c’è lavoro, quando l’imprenditore paga le tasse e gli stipendi ha un valore che gli va riconosciuto”.

Infine il governatore emiliano si è concentrato sulla questione laburista: “Io voglio un nuovo partito laburista che si occupi del lavoro giovanile travolto dalla precarietà, sia delle donne che fanno part-time involontario e delle partite Iva che non arrivano a fine mese”.

Ai microfoni di Serchioindiretta è intervenuto anche il presidente della regione Toscana Eigenio Giani sul sostegno per la candidatura del suo ‘collega’: “Credo che l’energia che arriva da un’esperienza forte come quella di governare una regione, nel caso di Bonaccini dell’Emilia Romagna, è un ingrediente giusto che si aggiunge alla personalità e la capacità di leadership che deve avere il nuovo segretario del Partito Democratico“.

Gian Marco Bertei