Orgoglio Comune: “Barriera architettonica a Corsagna, dopo un anno non è cambiato nulla”

I consiglieri di opposizione: “Va trovata una soluzione in breve tempo”
“Ieri sera (29 settembre) durante il consiglio comunale al punto comunicazioni abbiamo evidenziato una situazione che già avevamo fatto presente, come gruppo di opposizione, attraverso una interrogazione nel mese di ottobre 2021 con tanto di sopralluogo effettuato sul posto. La situazione riguarda l’abbattimento di una barriera architettonica presente nella frazione di Corsagna. Il fatto che siamo nuovamente a parlarne è perché nonostante sia passato quasi un anno dalla nostra istanza, nulla è cambiato”. Inizia così la nota dei consiglieri di Orgoglio ComuneLorenzo Bertolacci (capogruppo), Yamila Bertieri, Enza Brunini e Indro Marchi.
“La barriera architettonica in questione limita, infatti, il pieno soddisfacimento di tutti quei diritti e principi riconosciuti e tutelati (in particolare modo dalla nostra Costituzione) a due cittadini che hanno una disabilità al 100% – precisano -. Quando parliamo di eliminare le barriere architettoniche, significa eliminare ostacoli ed altri elementi che impediscono o rendono difficile l’utilizzo e la fruizione dello spazio a coloro chi si trovano in una situazione di limitata capacità motoria o sensoriale. Abbiamo ribadito inoltre di valutare la necessità di applicare allo scalino pubblico, adiacente la strada comunale, la rimozione in parte di esso con l’annessa griglia per la raccolta delle acque e il tutto per poter essere messa in uso una rampa di accesso idonea ai bisogni dei cittadini in particolar modo quando devono spostarsi o individuare una ulteriore alternativa, purché celerà e diretta a migliorare la condizione in cui vivono i due disabili. Ci è stato risposto che l’ufficio è a conoscenza di tale situazione e che sta cercando tutte le soluzioni possibili e adeguate“.
“Noi ci auguriamo che il tutto avvenga in breve tempo – concludono Bertolacci, Bertieri, Brunini e Marchi – perché nel 2022 limitare il pieno godimento dei diritti come quello di potersi spostare in piena libertà, non è dignitoso”.