Frigo (Fdi): “Serve un progetto di recupero e rilancio delle terme in tempi brevi”

Scatta l’interpellanza della consigliera Fdi: “Dopo due mesi dalla conferma del sindaco tutto tace”
Terme ancora chiuse a Bagni di Lucca, scatta l’interpellanza della consigliera di opposizione Annamaria Frigo (Fdi).
“A due mesi ormai dalla conferma del sindaco Paolo Michelini e di parte dei suoi collaboratori, e dopo la sua volontà di ‘cambiare logica’ relativamente al problema riapertura terme, espressa durante la campagna elettorale, nessuna comunicazione è partita dalle stanze comunali – attacca la consigliera -. In data 8 agosto ho protocollato pertanto un’interpellanza presso il Comune per conoscere gli intendimenti del sindaco e dell’assessore competente e lo stato di avanzamento della progettazione in relazione alle opportunità legate al Pnrr”.
“Ogni giorno che passa il degrado che ha colpito gli stabilimenti termali e il territorio circostante diventa sempre più grande, e ritengo che gli abitanti del Comune abbiano il diritto di riappropriarsi dell’identità del loro territorio – prosegue -. Federterme, in uno dei suoi ultimi comunicati a livello italiano, ha confermato che è un momento di grande rinascita per il settore e che il bonus terme è stata una grande operazione di marketing a riguardo, opportunità che Bagni di Lucca ha perso per la chiusura dei suoi stabilimenti da più di un anno. Dopo 3 bandi consecutivi andati deserti, anni di trascuratezza e immobilismo da parte delle ultime amministrazioni e investimenti sbagliati di fondi pubblici in altri stabilimenti poi abbandonati, è un dato di fatto che nelle condizioni attuali le terme non possono ottenere i permessi per ripartire“.
“Occorre in tempi brevi la predisposizione di un ‘progetto di recupero e rilancio’, in grado di ottenere fondi pubblici del Pnrr e da altri bandi governativi e regionali – afferma Annamria Frigo -. Solo stabilimenti ristrutturati e a norma possono attirare gestori privati. Un dato reale che il sindaco e la sua amministrazione devono prendere in esame il fallimento consecutivo dei 3 bandi predisposti”.