Caso Asbuc, interrogazione M5S in Regione

4 marzo 2022 | 15:30
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Caso Asbuc, interrogazione M5S in Regione

Noferi: “Si diano risposte su nomine che riteniamo illegittime”

Caso Asbuc e comune di Vagli di Sotto, interviene la consigliera regionale M5s Silvia Noferi.

“La partenza è la tutela dei diritti degli Asbuc – esordisce Noferi -, forme di gestione collettiva dei terreni, di origine medievale, arrivati ai giorni nostri e tutelati da leggi dello stato e disciplinati dai regolamenti regionali. In origine erano usi civici di beni indivisi, sorti per facilitare le popolazioni che vivevano in aree svantaggiate, permettendo loro di ricavare un’ integrazione del reddito per mezzo di legnatico, di pascolo, di raccolta dei frutti del sottobosco, di pesca nelle acque interne e, in Toscana, anche con l’estrazione da cave. Oggi a maggior ragione, l’obiettivo principale della tutela dei beni civici resta attuale nel favorire la permanenza delle popolazioni nei territori di residenza, a presidio del territorio stesso, rilanciando l’istituto dell’Asbuc in quanto orientato al soddisfacimento delle più moderne esigenze sociali, come prevede la legge regionale 27 del 23 maggio 2014. Per i pochi residenti rimasti a presidio del territorio gli Asbuc rappresentano un valore storico identitario e un forte legame con il territorio. Per la Regione può rappresentare uno dei mezzi a disposizione per contrastare lo spopolamento delle aree interne più svantaggiate”.

“L’elezione dell’ente gestore dei beni dell’Asbuc segue apposite regole stabilite dal regolamento regionale del 2015 e prevede casi di incompatibilità che impediscono a rappresentanti del Comune di farne parte, proprio per tutelare gli interessi dei beni collettivi che spesso sono in concorrenza con quelli dei comuni. Per questo motivo abbiamo depositato un’interrogazione per sapere quali siano le intenzioni della regione Toscana chiamata ad esprimersi su una proposta di conciliazione fra Asbuc e comune di Vagli di Sotto, il cui sindaco, un assessore e un consigliere erano stati eletti illegittimamente nel comitato di gestione. Su questa elezione illegittima, dopo una lunga serie di atti processuali, tutti a favore dell’Asbuc, in cui anche la regione Toscana si era costituita, alla fine si è espresso il commissariato per la liquidazione degli Usi Civici per le regioni Lazio, Umbria e Toscana, con la sentenza 32/2019 e la sentenza della Corte di Appello di Roma sezione Usi Civici del 16.09.2021 Rg 4094, con la quale è stato rigettato l’appello del comune di Vagli di Sotto e confermata la proprietà e la gestione degli usi civici dei beni contesi all’Asbuc”.

“In tutti questi anni – attacca la consigliera regionale -, il comitato di Asbuc ‘illegittimo’ ha provveduto a deliberare concessioni di sfruttamento di cave marmifere a soggetti privati, in cambio del pagamento di diritti al comune di Vagli di Sotto, e prima di lasciare la carica per illegittimità, ha redatto uno schema di conciliazione fra Asbuc e Comune, nettamente a favore dell’ultimo, da far approvare alla regione Toscana, alla quale compete adesso il ruolo di arbitro. Nel 2021 alcuni cittadini residenti ai quali, in base ai risultati elettorali, spettava la nomina nel comitato di gestione dell’Asbuc, hanno chiesto alla regione Toscana di nominare un commissario che provveda a regolari surroghe e la revoca di eventuali atti illegittimi, fra cui le concessioni di sfruttamento di agri-marmiferi (dal 2004 ad oggi sono state assegnate 20 nuove concessioni di cave di cui l’ultima con determina 11 del 18 gennaio 2022)”.

“La nostra interrogazione – conclude – chiede proprio di sapere se la regione Toscana confermerà l’atteggiamento di tutela della popolazione residente finora adottato, con la regolarizzazione dell’ente gestore di Asbuc, annullando le concessioni illegittime tramite la nomina di un commissario e ponendo finalmente fine ad una diatriba indecorosa fra poteri comunali e civici-collettivi”.