Statua di Putin a Vagli, l’ex candidato sindaco Coltelli: “Va rimossa e gettata nel punto più profondo del lago”

Poi aggiunge: "Ma i consiglieri di minoranza che posizione assumono?"

Statua di Putin a Vagli, proseguono le polemiche. Sul tema interviene anche l’ex candidato sindaco Mario Giuseppe Coltelli, che chiede ai consiglieri di minoranza di prendere posizione e al sindaco Lodovici di rimuovere la statua e di gettarla “nel punto più profondo delle acque del lago di Vagli”.

Una statua di Putin nel parco dell’onore a Vagli, il Pd ne chiede la distruzione

“Le notizie che stanno arrivando dall’Ucraina sono sempre più drammatiche e sconcertanti – commenta Coltelli -, il mondo intero si sta mobilitando per cercare di fermare questa assurda guerra, ho appreso che in molti Comuni della nostra Provincia si sono svolte e si svolgeranno manifestazioni per la pace. Purtroppo sul territorio del mio comune Vagli Sotto, si sta andando sul versante opposto, continuando a tenere in bella vista sulle rive del lago la statua marmorea del presidente russo Vladimir Putin. Su tale argomento, abbiamo visto sulla stampa il botta e risposta fra il segretario del Partito Democratico della sezione di Vagli Enzo Coltelli e l’ex sindaco e ora consigliere comunale di maggioranza Mario Puglia, premetto di aver apprezzato molto gli interventi del segretario del Partito Democratico che condivido in pieno”.

“Ma il punto che voglio affrontare è un altro: ma in tutta questa vicenda i consiglieri comunale di minoranza che posizione intendono assumere? Non ho sentito per il momento spendere una parola e suggerisco io: ma forse non era il caso di presentare un’interrogazione consigliare sull’argomento? Interrogazione – precisa Coltelli -, che forse, votando secondo coscienza, avrebbe avuto anche il consenso di qualche componente della maggioranza. Capisco benissimo lo stato d’animo dei tre consiglieri di minoranza che hanno capito e constatato che ogni volta che esprimono il loro parere o la loro critica politica, vengono sistematicamente chiamati in Tribunale dal sindaco con ingenti richieste di danni e capisco anche che difendersi con denaro pubblico è facile mentre doversi levare soldi di tasca è più problematico. Ma questa si chiama democrazia? Ma a parte la minoranza sono ancor più stupito dall’atteggiamento della popolazione di Vagli che assiste inerme a queste vicende, ma d’altronde è risaputo da tempo Vagli è una comunità attanagliata dalla paura che vive sotto il giogo del terrore, ormai da anni le persone preferiscono non esternare più le proprie idee, per non correre il rischio di essere trascinati nelle sedi dei Tribunali, rischiando di rimanere in causa per anni con ingenti spese giudiziarie da affrontare”.

“È vero purtroppo a Vagli si ha la consapevolezza che anche lo Stato ci ha abbandonato – continua -, una comunità allo sbando dove veramente si ha la sensazione di vivere in un sistema fuori da ogni regola dove vige ancora il modus operandi ‘o con me o contro di me’. Ma tutto questo diventa normalità se pensiamo che siamo ancora amministrati da amministratori e dipendenti indagati, alcuni di loro addirittura sono stati oggetto di misure cautelari e io non so se verranno rinviati a giudizio, ma se così fosse, non si parla di reatucci di lite da bar ma di reati gravissimi che vanno fino all’associazione a delinquere. Per chiudere chiedo al popolo di Vagli che almeno una volta faccia valere la propria dignità e trovi il coraggio di alzare la testa per dire no alla situazione che stiamo vivendo“.

“Ma in particolare mi appello al sindaco – conclude -, mi dia retta non voglia passare nella storia per quello che forse non è e se può farlo, a meno che qualche forza esterna lo blocchi, tolga quella statua dalla vista di chi vive a Vagli e di chi viene a Vagli, ma non la distrugga come in tanti le chiedono ma la getti nel punto più profondo delle acque del lago di Vagli, affinché ad ogni svuotamento dell’invaso possa essere vista ‘per non dimenticare’ e per ricordare alle generazioni future che quello che sta succedendo in Ucraina non si verifichi mai più. Mi dia retta signor sindaco non peggiori la situazione”.

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