Regioni in rivolta per la ripartenza delle lezioni il 10 gennaio. Muro del governo: scuole aperte in sicurezza

Ad accendere la miccia l’ordinanza del governatore della Campania: “È da irresponsabili ritornare in aula”
Regioni, sindaci e docenti in rivolta, in tutta l’Italia: tutti compatti a chiedere il rinvio delle lezioni a causa dell’aumento dei contagi da Covid, complice la variante Omicron. E dalla loro parte anche i medici, preoccupati dall’espandersi dell’epidemia.
Muro contro muro, riguardo alla ripresa delle lezioni, in progrmama per lunedi 10 gennaio, visto che il governo sembra irremovibile e si è detto pronto ad impugnare le ordinenza regionali, convocando anche un consiglio dei ministri regionali.
Nell’ultimo decreto è stata prevista la possibilità a comuni e regioni di derogare alle disposizioni solo ed esclusivamente se si è in zona rossa. Il ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, come quello della salute Roberto Speranza, ha confermato che si deve tornare a scuola in presenza e in sicurezza.
Ad accendere la miccia della protesta è stato Vincenzo De Luca, governatore della Campania, che proprio oggi (8 gennaio) ha firmato l’ordinanza di chiusura di asili, scuole elementari e medie in tutta la regione fino al prossimo 29 gennaio. “È irresponsabile aprire le scuole il 10 gennaio – le sue parole – , si trasforma i nostri bambini in cavie sull’altare della politica politicante, dell’opportunismo e degli ideologismi, con scelte che prescindono dalla realtà. Aprire le scuole nel caos totale è una misura contro il mondo della scuola”.
Anche in Toscana, in primis il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, favorevole alla dad, sono in molti i primi cittadini a credere che sarà presto caos.