Raccolta dei prodotti della montagna, Fantozzi (Fdi): “Regione valuti la nascita di consorzi per la vendita”

25 settembre 2021 | 10:20
Share0
Raccolta dei prodotti della montagna, Fantozzi (Fdi): “Regione valuti la nascita di consorzi per la vendita”

Mozione in arrivo in Consiglio dal vicepresidente della commissione sviluppo economico e rurale

“In Toscana il patrimonio dei prodotti del bosco e del sottobosco costituisce una enorme risorsa, in particolar modo la Garfagnana vanta un patrimonio agricolo forestale costituito da 4400 ettari di territorio con una grande ricchezza di prodotti del bosco e del sottobosco come castagne, mirtilli, funghi. In Garfagnana operano diverse aziende per la raccolta dei prodotti del bosco e del sottobosco. Sarebbe utile creare strutture consortili, ambiti o luoghi nei quali le stesse aziende e i privati potrebbero conferire i loro prodotti”. Lo chiede, con una mozione, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi, vicepresidente della commissione sviluppo economico e rurale.

“Consorzi/aggregazioni cooperativistiche di raccolta di prodotti della montagna – spiega – del bosco e del sottobosco, nel pieno rispetto della libertà di scelta di ciascuna azienda, inclusa quella di non aderire ad alcuna struttura o di crearne ex novo. Uno dei grandi problemi del nostro territorio riguarda l’aspetto privatistico della gestione dei prodotti ricavati dal sottobosco e dalla coltivazione dei terreni. La Regione, perciò, valuti la possibilità di realizzare tali consorzi e si attivi insieme all’Unione dei Comuni, Asl e sindacati di categoria agroalimentari”.

“Il privato non può mettere in commercio i prodotti raccolti (con l’eccezione della fornitura diretta di piccoli quantitativi di prodotti primari dal produttore al consumatore finale o a dettaglianti locali che forniscono direttamente il consumatore finale) – conclude – Attualmente però, per la presenza di questa norma, si è creata una situazione anomala e stagnante della vendita dei prodotti. Non si è creata alcuna economia stabile in loco, anzi si è agevolato lo sviluppo di cessioni di prodotti fuori da ogni controllo fiscale e legislativo. Le strutture consortili permetterebbero che nel commercio privato ci fosse un controllo dal punto di vista fiscale e sanitario, andando a evitare evasione e vendita in nero di prodotti non sicuri e pericolosi. Permetterebbe di inserire i commerci incontrollati dei privati nel tessuto economico territoriale reale così da farli emergere fiscalmente”.