Bagni di Lucca, la protesta dalla montagna: “Vogliamo rispetto, l’Orrido di Botri va aperto a giugno”
I consiglieri di Un futuro per Bagni di Lucca: “Basta considerarli come abitanti di serie B”
Dopo il botta e risposta e le polemiche, domani (18 luglio) riapre ufficialmente al pubblico l’Orrido di Botri. Una buona notizia per le attività di Bagni di Lucca, ma i cittadini della montagna alzano la voce chiedendo maggiore rispetto.
“Noi vogliamo rispetto. È questo quello che chiedono i cittadini della nostra montagna – le parole dei consiglieri di Un futuro per Bagni di Lucca, Claudio Gemignani e Laura Lucchesi -. Il rispetto che tante volte alla nostra montagna viene meno, molto spesso si considerano gli abitanti di montagna come abitanti di serie B. Finalmente il 18 luglio viene riaperto l’Orrido di Botri dai carabinieri forestali. Bene, ma non dovrà mai più succedere che l’Orrido apra a metà di luglio perdendo un mese e mezzo. Quando ci sarà la nostra amministrazione, noi romperemo le scatole da gennaio affinché questa cosa non accada. Serve un’azione ancora più incisiva, non è possibile che l’Orrido di Botri apra a metà di luglio. Il nostro territorio sta perdendo diversi treni: dalle terme, il Comune chiuso il sabato mattina, le poste a Fornoli chiuse per metà settimana. Non è possibile che il nostro Comune subisca tutte queste chiusure. Noi ci continueremo ad impegnare per la nostra montagna”.
Queste le parole di Annamaria Togneri, presidente del comitato dei cittadini della strada ducale (clicca qui per vedere il video): “Non si può aprire il 18 luglio l’Orrido di Botri, va aperto il primo di giugno. Non si può andare avanti così, anche perché il 15 settembre viene richiuso. L’Orrido di Botri è il pane per le persone che stanno quassù, anche noi paghiamo le tasse. Questa zona non può essere sempre discriminata. Noi siamo tra gli scordati, penso anche alla sp56, una strada piena di frane in cui nessuno ci fa nulla. Adesso basta, non è giusto: anche noi cittadini della montagna vogliamo essere rispettati”.