Vagli, salta il Consiglio straordinario dopo la protesta dell’opposizione: “La maggioranza non vuole confrontarsi con i cittadini”

23 giugno 2021 | 13:54
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Vagli, salta il Consiglio straordinario dopo la protesta dell’opposizione: “La  maggioranza non vuole confrontarsi con i cittadini”

Per Vagli e Roggio ha scritto una lettera al Prefetto: “Il sindaco ha fissato l’ora di svolgimento del consiglio ad un orario di lavoro nel mezzo della settimana lavorativa”

È saltato il consiglio comunale di Vagli Sotto fissato alle 12 di oggi (23 giugno). Una seduta straordinaria richiesta dal gruppo di opposizione Per Vagli e Roggio, per trattare tre importanti temi all’ordine del giorno, interrogando sindaco e maggioranza su “quali provvedimenti vogliono adottare per porre a rimedio all’attuale stagnazione dell’attività amministrativa degli uffici comunali dovuta alla loro fin qui dimostrata incapacità amministrativa e dispregio del principio di legalità; quali provvedimenti intendono proporre per limitare gli effetti della crisi occupazionale che colpisce il Comune; se per un atto di resipiscenza forse non sia il caso di sottoporre al consiglio comunale le loro personali e collettive dimissioni, ridando voce al corpo elettorale unico e vero giudice delle loro azioni”.

La seduta, dopo la presa di posizione del gruppo di minoranza, è stata rinviata. Il motivo? Per il gruppo di opposizione, data l’importanza dei temi trattati, la seduta si dovrebbe svolgere in orario serale e in presenza, consentendo ai cittadini, nel rispetto delle norme anti-Covid, di partecipare all’importante consiglio comunale.

I consiglieri di opposizione hanno scritto una lettera indirizzata al Prefetto: “Il nostro gruppo di minoranza in considerazione delle vicende giudiziarie che riguardano in prima persona il sindaco, la vice sindaco, due membri su tre dell’attuale giunta comunale e ben cinque su sei dipendenti del Comune per fatti gravissimi inerenti allo svolgimento dei compiti amministrativi, nonché probabile crisi occupazionale derivante dalla sospensione delle concessioni a favore della ‘Cooperativa Apuana’ disposta dalle autorità regionali, per gravi violazioni della normativa posta a tutela dell’ambiente anche in relazione alla vicinanza al parco regionale della Alpi Apuane; il 3 giugno ha depositato presso gli uffici comunali la richiesta di consiglio comunale urgente ed aperto per avere dal sindaco e dalla maggioranza risposte chiare circa la responsabilità politiche in merito alle suddette vicende”.

Vagli sta vivendo una situazione che ha dell’incredibile, se non fosse grave e palese ci sarebbe da viverla come uno sketch di scherzi a parte – commenta ancora l’opposizione -. Negli anni passati la Regione Toscana ebbe a fare una verifica, come nel resto del territorio regionale, per la liquidazione dei diritti di uso civico alle popolazioni che in passato erano stati assegnati nel corso della storia alcuni diritti inalienabili e indivisibili per garantire la sopravvivenza delle popolazioni a presidio di territori montani, aree palustri. Per Vagli erano stati riconosciuti in capo alla popolazione i diritti di utilizzo del bosco: legnatico, prodotti del sottobosco, pesca, e il diritto di scavar pietre. Soprattutto questo ultimo diritto sarebbe stato di particolare importanza perché tutti i siti di escavazione vi rientrano e la gestione del territorio avrebbe mantenuto la particolare attenzione che le Amministrazioni  Comunali avevano da sempre riservato ai bacini marmifer”i.

“A Vagli prima della legge del 1998 vi erano tre attività in essere, La Coop. Apuana con sede in Vagli Sopra, la società che aveva in concessione la località denominata Fossa dei Tomei, la società che aveva in concessione la cava di Boana  denominata Luana Marmi. Poi per la mania di qualcuno si è cominciato a rilasciare autorizzazioni, a circondare le cave di piastra Bagnata penalizzando in questo modo l’azienda pilota del nostro Comune la cooperativa apuana marmi  – spiega ancora l’opposizione -. Da tutta una serie di fattori chissà se voluti o meno la  Cooperativa Apuana dopo aver avuto una serie di chiusure delle lavorazioni da parte delle amministrazioni comunali del sindaco Puglia è stata coinvolta. Si tenga conto che l’amministrazione comunale ha fatto una associazione per la redazione del piano dei bacini marmiferi senza coinvolgere l’amministrazione separata dei beni di uso civico che come sentenza ha sancito è la legittima proprietaria dei terreni e in ultimo anche occupando  illegittimamente il consiglio di amministrazione dei Beni con personaggi che fin dall’inizio del presunto loro mandato sapevano di essere incompatibili e che dovevano dimettersi. Niente da fare i Comuni di Vagli, e Stazzema per la parte di Arni, hanno lasciato far tutto trascinando la popolazione e il territorio intero al disastro.  Le cave della cooperativa Apuana sono al momento sotto sequestro giudiziario e nessuno può dire se e quando i lavoratori potranno tornare nelle loro cave”.

L’opposizione spiega così i motivi della richiesta di rinvio della seduta: “I consiglieri di minoranza sono venuti a conoscenza della convocazione del consiglio comunale soltanto alle 15,36 del 21 giugno per il 23 giugno alle 12,30. A tal riguardo, si osserva quanto segue. Il sindaco ha provveduto a convocare il consiglio comunale e a darne comunicazione all’ultimo istante utile, anche violando comunque la prassi dei tre giorni liberi prima della data utile. Il sindaco, in palese violazione dell’articolo 38 comma 7 D.lgs 267/2000, ha fissato l’ora di svolgimento del consiglio ad un orario di lavoro nel mezzo della settimana lavorativa, quando in considerazione del fatto che per gli argomenti posti all’ordine del giorno e della necessità di avere la massima partecipazione dei consiglieri, sarebbe stato auspicabile avere quantomeno la convocazione per un orario serale. Il sindaco con chiaro intento pretestuoso ha, infine, fissato lo svolgimento del Consiglio da remoto, nonostante vi sia stato il passaggio in zona bianca della Toscana che ha fatto venir meno numerosi divieti, tra cui quello di rispettare il coprifuoco che imponeva il ritorno alle proprie abitazioni entro le 24. A tal fine si deve precisare che fissare il consiglio comunale in ora serale avrebbe permesso la partecipazione della popolazione, anche in virtù del fatto che dal 15 giugno tutte le attività ricreative sono permesse anche in locali chiusi, constatando poi la possibilità che il comune di Vagli Sotto dispone di numerose aree ove possa essere rispettato il distanziamento sociale e sottinteso uso della mascherina”.

“Agli scriventi appare palese l’intento di tenere il consiglio in forma carbonara -attacca l’opposizione -, quando al contrario, non per amor di polemica politica ma solo per una questione di trasparenza nei confronti della popolazione del nostro Comune, sarebbe stata necessaria la presenza in persona (per nel rispetto delle norme anti-Covid) dei cittadini, i quali – dinanzi ai reali e stringenti problemi posti all’ordine del giorno – hanno il diritto di avere risposte chiare da chi ha in questo momento la responsabilità della guida del Comune“.

“È per tutte queste ragioni che riteniamo necessario da parte sua provvedere ad invitare il sindaco Lodovici a riconvocare il consiglio per altra data, in presenza sia dei consiglieri eletti che, come sempre detto, delle della popolazione nei limiti specificati – conclude l’opposizione -. Laddove a queste nostre richieste venisse data risposta negativa, sin da ora le annunciamo che non potremo essere presenti e che in tutte le forme possibili daremo ampio risalto all’accaduto, con la speranza che, indipendentemente da questa richiesta, lei possa, infine, convocarci per poter meglio rappresentarle la grave situazione politica, economica e giudiziaria che stravolge la normale vita democratica nel comune di Vagli Sotto”.