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Coreglia, Daniele apre alla maggioranza: “Insieme? Solo nell’interesse dei cittadini”

19 aprile 2021 | 15:25
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Coreglia, Daniele apre alla maggioranza: “Insieme? Solo nell’interesse dei cittadini”

L’ex candidato sindaco: “Noi eravamo, siamo e vogliamo rimanere civici, tuttavia crediamo che possano essere mature le condizioni per una condivisione di obiettivi strategici, da individuare e perseguire con unità di intenti e di energie”

“Insieme? Solo nell’interesse dei cittadini”. Così il capogruppo di minoranza ed ex candidato sindaco per Coreglia Giorgio Daniele, passati i primi mesi dalle ultime elezioni, fa un primo bilancio sul rapporto con le forze politiche di maggioranza e apre alla possibilità di un percorso condiviso “da individuare e perseguire con unità di intenti e di energie”, estendendo il dibattito agli stessi elettori.

“Lo scorso 22 settembre persi con di soli 54 voti complimentandomi subito con Remaschi e la sua squadra – ricorda Daniele -. Al suo gruppo
mi unisce un percorso di 30 anni. In quell’occasione non ho vinto, ma ho ‘vinto’ nell’aver messo insieme un gruppo di giovani nella speranza che potranno essere la futura classe politica di Coreglia, assieme ai giovani in lista con Remaschi. Dopo il consiglio comunale del 30 dicembre c’è stata la consapevolezza che a cento giorni dall’inizio del nuovo mandato amministrativo, il tempo trascorso non fosse passato inutilmente. Una seduta quella del 30  dicembre, che gettò le basi, le condizioni politiche e relazionali per guardare con maggiore fiducia al futuro dell’amministrazione comunale coreglina. In quell’occasione il sindaco disse di aver intravisto più di una possibilità per ricercare insieme, soluzioni, progettualità, risposte”.

” ‘Insieme’ – va avanti Daniele – ricordai in quell’occasione che era stato il leitmotiv della mia lista, il collante di varie anime civiche protese a migliorare la qualità della vita ai nostri concittadini. Ricordo il  lungo intervento del sindaco che, a nome della sua maggioranza, invitò  tutto il Consiglio, ma in particolare la minoranza, a un coinvolgimento paritario nel determinare assieme un pacchetto di misure da mettere in campo quale risposta, alle numerose problematiche covid19 aperte sul territorio. Di fronte a tempi difficili il senso di responsabilità ha prevalso: la mano tesa dalla maggioranza, ovvero da chi da solo ha i numeri e la forza per governare, ha fatto sì che istintivamente la nostra mano la stringesse, ne accettasse, senza alcun dubbio di buona fede, i propositi”.

“Da più di tre mesi, oltre ad alcune importanti scelte determinate assieme in materia fiscale e sociale attinenti alla problematica covid 19, come gruppo di minoranza, abbiamo seguito intensamente l’attività amministrativa della maggioranza – prosegue Daniele -. Abbiamo frequentato assiduamente gli uffici ed il palazzo, non abbiamo incontrato ostacoli, reticenze, pregiudizi. Certamente non abbiamo preso parte alle decisioni, alle riunioni preparatorie ma, ne abbiamo seguito passo passo gli sviluppi. Tutto condivisibile? Certamente no, ma neppure ostacoli insormontabili tali da minare la dialettica politica e la ricerca di percorsi sostenibili”.

“Una cosa è evidente: il periodo buio  che ha caratterizzato in  negativo la mancanza di ascolto, di condivisione, di rispetto, di confronto, di leadership del vertice della passata amministrazione, è un brutto ricordo spazzato via, almeno fino ad oggi, dal sindaco Remaschi – va avanti Daniele -. Le parole ‘collaborazione’ e ‘rispetto’ sconosciute al sindaco uscente, hanno fatto luce sul medievale rapporto relazionale dal quale pareva impossibile uscire fuori.  E’ tempo ora di capire se ci sono le condizioni per un percorso condiviso su obiettivi e programmi. Non una confusione di ruoli, un gioco al ribasso. Le elezioni le ha vinte Remaschi con un programma sovrapponibile al nostro  e una connotazione politica chiara”.

“Noi eravamo, siamo e vogliamo rimanere civici, tuttavia crediamo che possano essere mature le condizioni per una condivisione di obiettivi strategici, da individuare e perseguire con unità di intenti e di energie. Persone intelligenti e capaci, nell’amministrare una comunità, possono lavorare per obiettivi  elevati ed ambiziosi – concludono Giorgio Daniele, Matilde  Gambogi, Piero Taccini e Andrea Marchetti -. Non c’è conflitto ideologico quando a prevalere è il bene pubblico. Quando si rappresenta, quasi in egual misura, la base elettorale, numericamente c’è chi ha vinto e chi ha perso ma, politicamente, maggiori sono  le responsabilità perché la gestione sia specchio di una compiuta democrazia. Credo che dopo un periodo di silenzio e di riflessione, fosse giusto fare il punto e perché no, aprire un dibattito anche fra i cittadini elettori”.