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Andreuccetti: “Il cambio di passo da Conte a Draghi non si è visto”

15 aprile 2021 | 14:56
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Andreuccetti: “Il cambio di passo da Conte a Draghi non si è visto”

La riflessione del sindaco di Borgo: “Ritengo che alcune aperture debbano cominciare a verificarsi da lunedì 26 aprile”

“Lo dico con chiarezza: ad ora il tanto auspicato cambio di passo da Conte a Draghi non si è visto, anzi”. Inizia così la riflessione del sindaco di Borgo a Mozzano, Patrizio Andreuccetti, in merito alla situazione del Paese.

“Partiamo dai vaccini – analizza il sindaco -. Si parlava di raggiungere 500.000 somministrazioni giornaliere entro metà aprile. Siamo ben lontani dall’obiettivo. Il generale Figliuolo sta distribuendo quanto gli giunge, ma sulle forniture la gran parte di quanto arriva dipende dai contratti stipulati precedentemente.
Sui ristori, ad ora, di nuovo si è visto poco o nulla. Lo stesso dicasi per le riaperture: nessun programma definito. Vogliamo parlare degli enti locali? Ad ora non abbiamo ancora ricevuto i soldi del fondone (che servono per intervenire solo sulle mancate entrate causate dal Covid) e non c’è traccia della possibilità data lo scorso anno di non pagare le rate annuali dei mutui contratti negli anni. Forse il 2021 è un anno migliore del 2020? Non credo. Dare soldi agli enti locali significa poter abbassare le tasse ai cittadini e/o incentivare opere pubbliche che sui territori danno anche lavoro. C’è poi la partita del Revovery Plan, fondamentale per il futuro, su cui bisogna davvero accelerare”.

“A Draghi va dato il credito di esserci da poco, ma ciò che si vede (che piaccia o meno) è la stessa linea del governo precedente (con meno soldi agli enti locali) – afferma Andreuccetti -. Ritengo che alcune aperture, bar, ristoranti, mercati, palestre, sport per i giovani (e non), spettacoli dal vivo, tutte attività che si possono svolgere all’aperto, debbano cominciare a verificarsi da lunedì 26 aprile. Quindi, per il mese di maggio, bisogna programmare tutto quello che può tornare disponibile. Infine, ma non da ultimo, sui ristori bisogna passare dalle parole ai fatti. I 40 miliardi preventivati devono servire per commercio, artigianato, turismo. Resto fiducioso, ma ci vuole un deciso cambio di passo”.