Giannini: “Giuste le preoccupazioni dei sindacati sulle carenze organiche nell’Asl”

Il primo cittadino di Fabbriche di Vergemoli: “Serve uno sforzo aggiuntivo anche per affrontare l’emergenza coronavirus”
L’accusa lanciata dalle segreterie provinciali della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil sulla mancanza di tecnici e sulle carenze organiche negli ospedali della provincia di Lucca non ha lasciato indifferente Michele Giannini, sindaco di Fabbriche di Vergemoli ed esponente di Fratelli d’Italia.
“L’aumento dei casi di contagio da coronavirus – dice – che ha caratterizzato e sta caratterizzando l’autunno impone profonde riflessioni e interventi immediati. La mancanza a Lucca di tecnici nei laboratori e ai centri trasfusionali dell’Usl Toscana nord ovest deve essere risolta in tempi brevi onde evitare il collasso delle strutture. Preoccupa anche la situazione del settore dei tamponi, circa 1000 al giorno, importantissimi in questa delicata fase per l’emergenza Covid-19″.
“Ho letto – spiega Giannini – con preoccupazione le osservazioni delle organizzazioni sindacali riguardo alle criticità che stanno emergendo con il Covid-19. Come sindaco, come utente, percepisco quotidianamente queste difficoltà e sono vicino, non solo formalmente ma anche sostanzialmente, agli operatori infermieristici, tecnici, di supporto ed ai medici. Così come condivido appieno le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali della necessità di uno sforzo aggiuntivo. Oltretutto questa situazione era più che prevedibile, per cui era auspicabile e di buon senso già prevedere dei piani migliorativi”.
“Rimane sempre il dubbio – dice il sindaco – di come mai strutture private possono fare celermente i tamponi e strutture pubbliche sono così a rilento. Da parte mia la piena disponibilità a qualsivoglia atto o gesto possa esser fatto per venire incontro sia all’utenza, la popolazione duramente colpita da questa emergenza, sia a coloro che sono in prima linea per tutelarci e guarirci, quindi gli operatori dell’Asl“.
“Da genitore, da dipendente – conclude – non posso che comprendere poi le esigenze di coloro che in attesa di un test devono stravolgere la propria vita e dei propri familiari anche per tutelare gli altri. Questi sono ulteriori disagi che debbono essere presi in considerazione, valutati dall’Asl in modo da rendere più certi e veloci i tamponi. Comprendo la difficoltà del momento ma è anche vero che una struttura come l’Asl Toscana nord ovest deve avere almeno qualche soluzione in più“.