Elezioni a Coreglia, Cambiamo! tiene il punto: “L’accordo non si è voluto solo con noi”

Simonini: “Nessun attrito con Daniele, peccato non poter rappresentare in Consiglio il 5 per cento che ha votato per noi”
È ancora vivo il dibattito sull’esito del voto a Coreglia. A parlare è Cambiamo!, il partito di centrodestra che ha corso da solo e che è stato accusato di aver aperto la strada al successo di Remaschi sull’avversario Giorgio Daniele.
“Ci teniamo – dice il comitato di Cambiamo! di Coreglia – a stemperare il clima venutosi a creare durante lo scrutinio per le amministrative di Coreglia Antelminelli. Prima di tutto ribadiamo il nostro sacrosanto diritto di partecipazione alla competizione elettorale, che in queste ore è stato ingiustamente oggetto di forti discussioni. Vogliamo fare i complimenti agli eletti, maggioranza e minoranza, augurando a loro un positivo lavoro a favore della cittadinanza per i prossimi cinque anni”.
“Guardando in casa nostra – prosegue la nota – siamo dispiaciuti di non poter rappresentare in consiglio comunale quel 5,12 per cento degli abitanti che ci hanno dato fiducia nelle urne; ma questa è la legge elettorale. Ci sentiamo comunque di garantire il nostro futuro impegno per la comunità tramite la nostra ormai ex candidata Giovanna Marsili”.
Un commento in risposta al comunicato di Giorgio Daniele arriva anche dallo stesso coordinatore provinciale Simone Simonini: “Fugo ogni dubbio di attriti personali tra me e Daniele: abbiamo sempre avuto un rapporto cordiale. Entrando nel merito, ci tengo a precisare alcune cose, puramente tecniche e non personali. Il candidato Daniele, ha confermato di non aver mai cercato un accordo con noi, e quindi mi chiedo perché tutto questo clamore? Ci siamo sempre dichiarati disponibili, anche incontrando lo stesso Daniele in quel di Molazzana a pochi giorni dalla data utile di presentazione delle liste. Evidentemente se l’accordo non c’è stato, non è certo dipeso da noi. Trovo tutti gli attacchi rivevuti abbastanza futili solo per giustificare una sbagliata strategia altrui. Mi sembra giusto rimarcare il fatto legittimo di chiedere una nostra rappresentanza in lista, come tra l’altro poi altri partiti hanno ottenuto seppur in forma “ritenuta civica” (e su questo eventualmente ci sarebbe da discutere). Piuttosto al di là di tutto mi chiedo, e ci siamo chiesti, perché altri sì e Cambiamo! no?”.
“Chi conosce il nostro operato – prosegue Simonini – sa che non ci siamo mai nascosti dietro il civismo, perché il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. La nostra lista non si è mai definita la vera destra, piuttosto di centrodestra, uno spazio tra l’altro non occupato da nessuno dei nostri competitor. Con tutto ciò: se l’unica lista dichiaratamente di centrodestra era la nostra, perché esponenti della stessa coalizione si sono arrabbiati definendo la nostra lista di disturbo? Altra incongruenza: quale Pd sarebbe stato favorito dalla nostra lista se il vincitore risulta fuoriuscito dallo stesso partito alcune settimane fa, non facendone più parte? Altro errore: perché additare noi come cercatori di posti in lista o in giunta quando altri movimenti ne hanno chiesti in fase di trattativa persino tre? Alla luce di tutto ciò: perché accanirsi contro Simonini reo di aver chiesto una rappresentanza, tra l’altro lasciando libertà di scelta al candidato tra una rosa di quattro nomi? Queste sono alcune domande sul quale tutti dovrebbero apporre una seria riflessione”.
“A livello numerico invece poi – conclude Simonini – chi può dire che senza la nostra lista ci sarebbe stato un esito diverso? Se non si vuole rispettare il nostro lavoro almeno che si rispettino i nostri elettori, pochi per carità, ma che forse non sarebbero andati nemmeno a votare. Chi può dire con certezza che senza la nostra lista gli elettori avrebbero scelto Daniele e non Remaschi aumentandone la forbice di distacco? Ci siamo chiesti su che base matematica Daniele avrebbe preso tutti i nostri voti, o quelli necessari per vincere le elezioni, e non ne abbiamo trovato prova provata. Condivido invece con Daniele che queste sono le regole della democrazia, e che forse l’unica vera differenza l’abbiano fatta davvero le schede bianche e nulle. Ringrazio Daniele per gli auguri futuri che contraccambio per il suo nuovo incarico”.