Brillante (Sinistra civica): “Le Apuane vanno salvate, alcune cave vanno chiuse”

7 settembre 2020 | 16:58
Share0
Brillante (Sinistra civica): “Le Apuane vanno salvate, alcune cave vanno chiuse”

Il candidato al consiglio regionale: “Le montagne non si possono sbriciolare”

“Le Apuane vanno salvate”. Sono queste le parole, sulla tematica delle cave, del candidato per il collegio di Lucca al consiglio regionale per lista Sinistra civica e ecologista Rosario Brillante.

“L’umanità ha sempre cavato pietre nel corso della sua storia – esordisce il candidato -. E c’è chi si sostiene che le cave di marmo facciano parte del paesaggio apuano. E che il marmo rappresenti ancora una risorsa. Comprendo bene questi concetti essendo stato segretario generale del sindacato del marmo negli anni 80. So anche che le cose però non stanno più realmente così. Ricordo bene le battaglie ambientali contro il taglio delle vette e l’inquinamento da marmettola fatte assieme ai lavoratori del settore”.

“Oggi – continua – ritengo che i monti non possano sparire e che non ridurre a detrito le montagne per produrre carbonato di calcio. Alla distruzione del territorio devono essere posti limiti severi e chiari divieti. Lo pensavo 30 anni fa e lo penso ancor di più oggi. Le Apuane vanno salvate. Alcune cave vanno chiuse. Nei parchi naturali o nelle aree limitrofe di tutela non si coltivano le pietre, quelle si cavano e restano i buchi. Bisogna coltivare e piantare alberi non distruggere boschi. Servono indirizzi e scelte anche severe. Sarà uno dei miei impegni da consigliere regionale. La politica sia chiara e netta perché i piedi su due staffe su tempi come questi non si possono tenere. Sì al sì, no al no. Anche questo significa ‘farsi sinistra di governo”.

“A Pietrasanta è intollerabile la situazione della cava – discarica Fornace che porta ad interagire rifiuti pericolosi, area carsica e falde acquifere e la zona protetta speciale della lago di Porta. Sul territorio non si può fare tutto e il contrario. Il Parco e le cave nel Parco e nelle zone limitrofe che distruggono boschi e rilievi – conclude -. Le zone protette e ai bordi le discariche di rifiuti pericoli”.