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Tetti (Europa Verde): “Serve una legge speciale sui terremoti in Toscana”

5 settembre 2020 | 14:33
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Tetti (Europa Verde): “Serve una legge speciale sui terremoti in Toscana”

Il candidato al consiglio regionale: “Bisogna fare in modo che la montagna torni a vivere e sia sicura”

Una legge speciale sui terremoti in Toscana, per invertire un paradigma illogico e passare finalmente dagli interventi di ripristino dopo le calamità alla prevenzione. Eros Tetti, candidato per Europa Verde Toscana alle prossime elezioni regionali (nei collegi di Firenze 1, Lucca e Grosseto) lancia un appello concreto. “Viviamo in un territorio sismico che si crede antisismico. Sappiamo bene che questi fenomeni segnano la morte fisica ed economica di un territorio. Decessi, feriti, case distrutte, fine delle attività e del turismo per almeno vent’anni di seguito: Amatrice ce lo insegna. Non moriremo sotto il terremoto (lo slogan)”.

L’istanza di cui farsi portatori in Consiglio regionale è dunque quella di una proposta di messa in sicurezza sismica e idrogeologica: “Un obiettivo raggiungibile – argomenta – sfruttando il 110% offerto dal Sismabonus e dal Recovery Fund. La regione spende milioni di euro per intervenire contro i danni alluvionali e per spegnere gli incendi – prosegue – perché la campagna e la montagna sono abbandonate e non ci sono più attività agricole e di cura del bosco”.

Per questo motivo, se eletto in Consiglio regionale, Tetti cercherà di fare approvare una delibera che fornisca ai giovani che aprono un’azienda agricola in area protetta di ottenere un finanziamento a fondo perduto da 30 a 80mila euro. “Inoltre – specifica – è fondamentale incentivare la collaborazione tra i sindaci delle città e quelli delle campagne, mediante un patto per lo sviluppo che incroci il lavoro di molti giovani disoccupati con la disponibilità di terreni e case in affitto agevolato”.

Tornando a vivere davvero, la montagna porterà con sé anche nuove occasioni occupazionali: “Le aziende – conclude – saranno di supporto per abbattere drasticamente il rischio di alluvioni e incendi. Basti pensare che il costo della prevenzione è di sette volte inferiore rispetto a quello per gli interventi di ripristino. Contesto rurale e cittadino devono dialogare e aiutarsi: serve un nuovo patto. Le città diventino il mercato delle aziende agricole, attivando davvero un’economia circolare. Perché non si è scelta questa logica fino ad oggi? Forse hanno prevalso altri interessi, ma noi andremo in Consiglio per cambiare rotta”.