Coronavirus, Marchetti (FI): “No a protezioni al ribasso sulle ambulanze Covid”

Il capogruppo azzurro in Regione: “Gli operatori sono preoccupati per la loro salute”
In prima linea nella battaglia per la massima protezione degli operatori sanitari che operano in ‘trincea’ contro la diffusione del Covid-19 c’è il capogruppo in consiglio regionale di Forza Italia, Maurizio Marchetti: “Sulle ambulanze e automediche Covid – afferma – la Asl nord ovest non obblighi a usare le protezioni ‘al ribasso’. Gli operatori sono legittimamente preoccupati per la loro salute e noi tutti dovremmo esserlo visto che sono loro a salvarci la vita”.
“Come in ogni gestione dei disastri – spiega – i primi da mettere in sicurezza sono coloro che ci soccorrono e che ci salvano la vita. Noi senza di loro siamo spacciati. Vanno protetti come oro, non mandati allo sbaraglio nei reparti o nelle operazioni di soccorso con mascherine che mancano e dispositivi di protezione individuale da usare col contagocce”.
“I soccorritori di 118 dell’Asl che comprende Lucca – continua -, mi segnalano che ieri mattina l’azienda medesima ha diramato una circolare di sintesi sull’uso dei dispositivi di protezione individuale che indica di indossare protezioni per gli occhi, tute impermeabili e mascherine filtranti solo in caso si debbano effettuare manovre di gestione delle vie aeree, vale a dire in caso si debbano intubare le persone. Altrimenti, si parte sempre con dotazioni base: mascherina chirurgica e doppi guanti non sterili, da far indossare anche al paziente”.
“I mezzi sanitari individuati come Covid sono l’automedica Est della Versilia, l’ambulanza India di Lucca e il mezzo Mike Fosdinovo/Avenza per la zona costiera di Massa Carrara. A questi mi risulta che da ieri sia stata aggiunta come mezzo Covid anche l’automedica di Barga. Ebbene – dice ancora Marchetti – i soccorritori mi segnalano di aver ricevuto indicazione per cui l’eventuale vestizione coi dispositivi di livello superiore, flow-chart Gestione del paziente Covid positivo, deve avvenire solo sull’obiettivo dopo valutazione della necessità di procedere a gestione delle vie aeree”.
Tardi, secondo le richieste di correzione del tiro di cui Marchetti si rende portavoce: “Se i soccorritori si trovano a bordo con paziente anche sospetto Covid ma da non intubare – osserva – di fatto si trovano a ben meno di un metro da una persona che plausibilmente tossisce o starnutisce, con gli occhi scoperti e per barriera solo quella meccanica costituita dalla mascherina chirurgica propria e del paziente. Comprendo le preoccupazioni dei sanitari di 118 in queste condizioni”.