Feniello: “Incontro con il ministro Costa, solo campagna elettorale del Pd”

L’attacco del capogruppo di Progetto Comune
Incontro tra il ministro Costa, il senatore Marcucci e il sindaco di Barga Campani sul tema della qualità dell’aria: sull’argomento interviene il capogruppo di Progetto Comune Francesco Feniello. Il consigliere di opposizione definisce il tutto come: “Asso nella manica della campagna elettorale Pd”.
“Preciso come un orologio svizzero – esordisce Francesco Feniello – è arrivato l’ormai consueto asso nella manica della campagna elettorale Pd. A poche settimane dalle elezioni regionali il nostro senatore Marcucci si è ricordato dell’annoso problema della qualità dell’aria della Valle del Serchio e ha fatto lustro al partito democratico accompagnando la collega, sindaco di Barga Caterina Campani, dal ministro Costa”.
“Dimentichiamo per un attimo – prosegue – la lunga assenza del senatore sul tema pirogassificatore Kme e l’inspiegabile quanto poco educata mancata risposta alla richiesta di informazioni da parte di Progetto Comune riguardo al suo operato in senato. Bene senatore e sindaco, ma non benissimo perché le tempistiche del ‘fatto’, l’incontro col ministro in questo caso, rialzano sì l’’audience Pd’ in campagna elettorale ma come sempre non permettono agli elettori di conoscerne gli esiti concreti, probabilmente nulli, prima del voto”.
“Siamo sicuri di questo perché conosciamo bene i tempi di risposta del ministro Costa in quanto Progetto Comune, senza clamori mediatici, ha già segnalato la problematica della qualità dell’aria della Valle al Ministro con e-mail del maggio 2019 ed ulteriore sollecito pec del gennaio scorso senza ricevere ad oggi alcuna risposta; sempre che la compagnia di un senatore non riservi corsie preferenziali alle richieste”.
“Progetto Comune – conclude -, lista autenticamente civica, non ha senatori di partito che lo accompagnino a braccetto dal ministro del caso, tanto meno vuole cavalcare a fini elettorali una problematica di tale portata per la salute dei cittadini; vuole comunque continuare a credere che esista il diritto democratico di avere risposte dal governo seppur in mancanza di tutor partitici”.