Provincia, al via il Menesini-bis: “Si apre una nuova fase”

23 dicembre 2019 | 18:29
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Provincia, al via il Menesini-bis: “Si apre una nuova fase”

Verso lo sblocco delle assunzioni a Palazzo Ducale. Verona confermato vicepresidente

Si è insediato oggi (23 dicembre) il nuovo consiglio provinciale, partenza all’insegna del rilancio dell’ente, fra assunzioni e competenze da rilanciare.

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È questo il segno che, nel giorno dell’insediamento, ha voluto dare il presidente Luca Menesini, confermato dal 72 per cento dei consensi di sindaci e consiglieri al voto per l’ente di secondo livello.

Lo ha detto a chiare lettere il numero uno di Palazzo Ducale, nel giorno in cui il Consiglio ha approvato gli atti preliminari che porteranno allo sblocco delle assunzioni, fra stabilizzazioni e nuovi ingressi, a Palazzo Ducale.

“Rispetto a quattro anni fa – dice – siamo in un contesto nuovo. Le Province sono in Costituzione, la finanziaria prevede diversi interventi per gli enti. Finisce, insomma, una fase emergenziale per aprire quella di ricostruzione di questo ente, in accordo con i Comuni. In questo senso è importante il ruolo del Consiglio così come quello dell’altro organo, l’assemblea dei sindaci, per condividere le linee programmatiche”.

“Questa è una fase – ha chiarito Menesini – in cui tutti siamo chiamati a dare un contributo importante nell’ambito delle competenze specifiche della Provincia, ma anche in termini di servizi per conto dei Comuni. Il 2020, poi, sarà anche l’anno della revisione del testo unico degli enti locali, che porterà anch’esso cose positive”.

“Il voto della scorsa domenica – ha aggiunto – mi dice che già nei 4 anni appena trascorsi sono stato il presidente di tutti e, soprattutto, mi chiede di continuare ad esserlo: il fatto che sia stato eletto con voti trasversali, provenienti dal centrosinistra, dal centrodestra e dalle civiche, dice con chiarezza che il bisogno di avere un presidente garante della collegialità e un luogo dove collaborare tutti insieme è un bisogno condiviso e sentito”.

“La Provincia, oggi, è pronta ad accogliere la sfida e a essere la Provincia dei sindaci – ha proseguito -. Ed io sono pronto ad essere al servizio dei miei colleghi, nel rispetto reciproco, nell’interesse esclusivo dei cittadini”.

Con noi, avremo finalmente una macchina amministrativa che torna a crescere: sono previste oltre 30 nuove assunzioni a partire dal 2020. Le grandi professionalità interne all’Ente, quindi, avranno ancora più supporto e questo è fondamentale visto che abbiamo un triennale che prevede oltre 200 milioni di euro di investimenti. Vi chiedo, quindi, un atteggiamento collaborativo e vi garantisco la massima disponibilità a condividere soluzioni e progetti. Ci vuole un posto dove i sindaci parlino, si confrontino, decidano di sperimentare strade innovative e nuove: quel posto può essere la Provincia.

“Ho intenzione di fare 4 anni dove il confronto fra amministratori sia continuo e costante, dove l’ente di Palazzo Ducale – ha detto Menesini – sia di supporto ai piccoli Comuni e anche ai grandi su temi delicati e in cui ogni sindaco e ogni consigliere comunale si senta libero di chiamarmi per le questioni più varie che riguardano i territori. I cittadini vogliono persone che, con passione e serietà, lavorino per cambiare le cose: la Provincia nei prossimi anni sarà motore di cambiamento, innovazione e bellezza. Buon lavoro a tutti”.

Prima degli atti all’ordine del giorno, fra cui anche una mozione presentata dal sindaco di Pescaglia, Andrea Bonfanti, contro l’accorpamento delle Camere di Commercio, c’è stata la nomina del sindaco di Stazzema, Verona, come vicepresidente della Provincia e un breve dibattito politico sul significato dell’ente che ha visto lo scontro a distanza fra il consigliere di opposizione Riccardo Giannoni di Alternativa Civica (“La riforma che ha svuotato le Province l’ha voluta fortemente il Pd. E il fatto che negli anni i rappresentanti dell’opposizione siano passati da 3 a 5 la dice lunga sul gradimento di questa gestione”) e il sindaco di Borgo a Mozzano, Patrizio Andreuccetti (“Il voto ha dimostrato che il consenso verso il presidente è aumentato rispetto allo scorso mandato, ed è un consenso che arriva da sindaco e consiglieri”).

In base ai risultati delle preferenze espresse nelle elezioni di domenica (15 dicembre) alla lista Provincia Civica e Democratica con Menesinisono stati assegnati 7 seggi (maggioranza), mentre alla lista Alternativa Civica Centrodestra vanno 5 seggi (opposizione).

Sui banchi della maggioranza, quindi, hanno preso posto Patrizio Andreuccetti, Andrea Bonfanti, Andrea Carrari, Sara D’Ambrosio, Maria Teresa Leone, Iacopo Menchetti e Maurizio Verona.

Sul lato opposto dell’emiciclo, invece, siedono i consiglieri di opposizione Ilaria Benigni, Serena Borselli, Riccardo Giannoni, Matteo Marcucci e Mirco Masini.

In merito alla minoranza è stata annunciata la costituzione del gruppo della Lega di cui fanno parte Ilaria Benigni e Mirco Masini.

Nel corso della seduta è stato illustrato e successivamente approvato con i voti compatti della maggioranza (l’opposizione si è astenuta) il piano di riassetto organizzativo, che è uno strumento di programmazione dell’ente diventato adempimento obbligatorio per le Province e propedeutico sia per aggiornare periodicamente l’organizzazione del lavoro dell’ente, sia in vista delle nuove assunzioni di personale nel 2020 e nel 2021 attraverso la stabilizzazione di alcuni lavoratori precari e l’indizione di nuovi concorsi pubblici.

Il piano, quindi, fa il punto sull’attuale ruolo della Provincia tracciando il percorso avvenuto con la trasformazione della legge Delrio e sulle prospettive di rilancio organizzativo e funzionale. In sostanza una sorta di road map per il rilancio dell’ente attraverso una rifunzionalizzazione dei servizi per dare maggiore efficienza al lavoro svolto dagli uffici, rafforzando il ruolo della Provincia soprattutto nelle funzioni fondamentali assegnate (viabilità ed edilizia scolastica in primis) ma anche fare chiarezza in ordine alle materie sia oggetto di delega (Tpl) sia alla provincia delegate (controlli su caccia e pesca) nonché alle competenze riassegnate (ambiente) e alle modalità del loro svolgimento in un aperto confronto con la Regione Toscana.

Sempre nel piano sono indicati anche gli ambiti su cui la Provincia ritiene di attivare un confronto coi Comuni del territorio in relazione alle possibili necessità che gli stessi potranno rappresentare all’ente provinciale: si va dalla stazione unica appaltante alla possibilità di organizzare concorsi, procedure selettive, formazione del personale; dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare alla digitalizzazione dei processi e dei servizi; dalla comunicazione alla progettazione di opere pubbliche. Ma anche per l’accesso e la gestione dei fondi e contributi regionali, statali, europei, privati, alla produzione di analisi demografiche, sociali ed economiche fino al coordinamento delle azioni sul diritto allo studio.

In merito alle nuove assunzioni la Provincia conta di perfezionare entro la fine del 2019 le procedure di mobilità annunciate a suo tempo e alcune stabilizzazioni: si tratta di 7 figure professionali: 3 amministrativi categoria D, 1 amministrativo C, 1 tecnico di categoria D, 1 tecnico di categoria C, 1 addetto stampa categoria C.

Nel 2020, invece, sono previsti concorsi pubblici per 1 tecnico categoria C; 2 figure Polizia provinciale categoria D; 1 figura di Polizia provinciale categoria C; 1 tecnico categoria D tramite procedura concorsuale riservata; 5 amministrativi cat. C sempre con procedura concorsuale riservata; 1 Dirigente amministrativo (tramite mobilità volontaria); infine 1 tecnico e 1 amministrativo cat. D tramite assegnazione temporanea ex art.30 comma 2 – sexies (comando).
Nel 2021 saranno banditi concorsi pubblici per 1 tecnico categoria C; 1 per la Polizia provinciale cat. C e 1 per figura funzionario-tecnico categoria D.

In totale, quindi, si tratta di 36 nuovi dipendenti che si affiancheranno in poco più di due anni che integreranno l’attuale pianta organica di Palazzo Ducale costituita da 191 dipendenti di cui 4 dirigenti a cui si aggiunge il Segretario Generale. Tre dipendenti andranno in pensione alla fine di quest’anno.