Gli studenti di Barga scendono in piazza contro i manganelli e per dire “stop al genocidio” foto

Hanno partecipato circa 200 studenti e studentesse

“Durante la mattina di oggi (2 marzo) anche nella nostra Barga si è svolta una passeggiata volta a solidarizzare con gli studenti e le studentesse di Pisa, Firenze e Catania, succubi di violenze ingiustificate e ingiustificabili, oltre che per chiedere la fine del genocidio che sta avvenendo lungo la Striscia di Gaza, siamo scesi in piazza per rivendicare i nostri diritti di parola e manifestazione pacifica”. Inizia così la nota del collettivo studentesco dell’Isi Barga, che è sceso in piazza per lanciare un chiaro messaggio nonostante la pioggia.

“Come collettivo studentesco siamo molto soddisfatti per la riuscita di questa iniziativa, nonostante la pioggia ci siamo trovati a essere circa 200 studentesse e studenti, tutti mossi dalla necessità di veder cessare ogni forma di violenza e repressione; gli interventi sono stati molteplici, dislocati lungo tutto il percorso che ha visto come protagoniste piazza Pascoli, piazza Matteotti e gli spazi esterni dell’ Isi Barga, luogo dove si è conclusa la manifestazione con l’affissione della bandiera della pace al di fuori della biblioteca scolastica. Ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno aderito e che si sono mossi per l’organizzazione e la riuscita di tutto questo”.

Così i rappresentanti degli studenti Francesco Alberigi, Maria Gaspari e Alessio Puppa: “Nella mattinata di sabato 2 marzo, noi rappresentanti d’istituto dell’Isi Barga, insieme a molti studenti, abbiamo deciso di organizzare una passeggiata di solidarietà nei confronti dei ragazzi che sono stati brutalizzati con i manganelli a Pisa, Firenze e Catania: una dimostrazione terrificante di come le forze dell’ordine di questo stato abusino in molti casi del loro potere per imporre, su chi li circonda, la loro ideologia e quella dei capi di stato stessi. Inoltre abbiamo manifestato il nostro desiderio per un cessate il fuoco con risolvimento pacifico del conflitto Israele-Palestina, cercando la fine del genocidio che sta avvenendo nella Striscia di Gaza. Ci siamo uniti in questo atto pacifico poiché riteniamo sia giusto e soprattutto necessario far sentire la nostra voce. La partecipazione di ieri da parte delle persone che compongono le classi della nostra scuola è stata a dir poco meravigliosa, superando ogni nostra aspettativa. Coltiviamo in noi la speranza che l’energia e la voglia di farsi sentire che abbiamo visto durante questa manifestazione non sia un caso eccezionale, ma che sia invece il primo sassolino lungo la strada per un presente con giovani più attivi socialmente ed una comunità più stretta ed affiatata di cambiamento”.

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