Kme Fornaci di Barga, preoccupa il calo della produzione

I sindacati dopo l'incontro con i vertici aziendali: "Se a settembre la situazione non cambia non è possibile escludere il ricorso al contratto di solidarietà"

Massima attenzione da parte dei sindacati alla situazione economica e produttiva dello stabilimento Kme di Fornaci di Barga: da un lato preoccupa infatti “il calo della produzione nei primi 4 mesi dell’anno ma dall’altro l’azienda riesce a mantenere la sostenibilità operativa con un risultato positivo  e il margine operativo lordo in linea con le previsioni”. Sono questi i temi principali emersi dall’incontro che si è svolto ieri (9 giugno) fra i vertici aziendali, le Rsu e le organizzazioni sindacali sulla situazione dello stabilimento.

“La produzione stenta a ripartire perché al momento ci sono prodotti laminati che non tirano sul mercato ma a fronte di un calo dei volumi la sostenibilità economica dell’azienda rimane positiva – sottolineano i segretari di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil -. Nei primi 4 mesi del 2023 l’Ebitda (in pratica il margine operativo lordo) è stato in linea con il preventivato, nonostante  siano state prodotte 3000 tonnellate in meno rispetto al budget. L’azienda prevede nell’arco dell’anno una perdita del  28% dei volumi ma le politiche di aumento dei prezzi portate avanti dal gruppo fanno sì che il  risultato economico riuscirà a chiuderlo ugualmente in positivo”.

“Stesso discorso – aggiungono i sindacati – vale per Em Moulds dove la crisi delle acciaierie e dell’automotive ha portato ad una contrazione degli ordini del 20%. Nei primi 4 mesi sono state rispettate le previsioni e l’Ebitda  è stato sopra il budget previsto”. Una situazione complessa fra produzione e tenuta economica che certo richiederà qualche correttivo fra qualche mese, in assenza di un cambio di rotta: “A settembre – sottolineano i tre sindacati – se la situazione di calo degli ordini dovesse persistere non si può escludere l’ipotesi di un ricorso al contratto di solidarietà per far fronte alla crisi e garantire la tenuta operativa ed economica, con possibili uscite volontarie che potrebbero tornare a garantire un turn over fisiologicamente nella norma”. Su questi temi il 13 giugno saranno convocate le assemblee sindacali di stabilimento per discutere con tutti i lavoratori le scelte per il futuro.

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