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Anchiano, le fiamme partite da un tizzone del caminetto

22 gennaio 2020 | 16:10
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Anchiano, le fiamme partite da un tizzone del caminetto

E’ questa l’ipotesi degli inquirenti per spiegare l’origine del rogo di Anchiano

Potrebbe essere stato provocato da un tizzone schizzato fuori dal caminetto lasciato acceso nel tinello al piano terra la causa dell’incendio che ha devastato la casa di Anchiano dove nella notte è morta la studentessa 14enne Giulia Salotti.

E’ questa l’ipotesi su cui al momento propendono gli inquirenti che indagano per ricostruire la dinamica della tragedia avvenuta nella frazione di Borgo a Mozzano, dove due genitori hanno perso la loro unica figlia.

Rogo di Anchiano, la procura apre un’indagine

Serviranno comunque ulteriori accertamenti a stabilirlo, anche se dalle prime informazioni raccolte dai carabinieri, intervenuti nella notte, e da quanto potuto finora verificare dai vigili del fuoco sembra questa la causa più probabile delle fiamme.

Il tizzone avrebbe incendiato la stoffa dei divani, da cui l’incendio si sarebbe poi propagato, molto velocemente alle tende e ad altre suppellettili. Il fuoco era stato lasciato acceso quando padre e figlia erano andati a dormire, ciascuno nella propria camera.

L’ultima telefonata di Giulia allo zio: “Corri, sta bruciando la casa”

Nel cuore della notte sono stati svegliati dall’odore acre del fumo e hanno chiamato aiuto per telefono. Giulia ha telefonato spaventata allo zio, che vive di fianco e che è subito uscito di casa. Il papà le aveva gridato di uscire ma intanto la casa era invasa dal fumo. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, a quel punto si è diretto verso l’uscita, non scendendo al piano di sotto ma servendosi dell’ingresso diretto al primo piano, da cui si esce su una passerella che collega ad un campo sovrastante il cortile della casa.

Giulia però è rimasta all’interno, pietrificata dalla paura. Quando il padre se ne è reso conto era troppo tardi. Ha tentato invano di salvarla.