Era salito su un treno, come faceva ormai quasi ogni sera, diretto a Pisa, dall’amata sorella, quella che le era stata sempre vicino, anche nei momenti più difficili durante il suo servizio pastorale e come direttore dell’archivio diocesano. Monsignor Giuseppe Ghilarducci ha incontrato una drammatica fine mentre, nella serata di ieri (20 novembre) sceso dal treno, si recava a piedi dalla parente: è stato travolto a Pisa da un’auto pirata mentre attraversava le strisce pedonali e ha perso la vita per le gravi ferite riportate. Per il prelato, 84 anni, parroco di Celle, Colognora e Vetriano, non c’è stato, purtroppo niente da fare. Volto conosciuto in tutta la provincia per il suo amore e la sua preparazione in fatto di arte sacra, aveva ottenuto dal Papa un riconoscimento per i suoi 50 anni di sacerdozio.
L’incidente, stando alle prime ricostruzioni, è avvenuto attorno alle 20 in via Conte Fazio, nei pressi del centro storico di Pisa. Sulla dinamica dell’incidente stanno svolgendo accertamenti gli agenti della polizia municipale di Pisa che danno la caccia al pirata della strada, che si è allontanato dal luogo senza dare l’allarme.
FOTO – Il luogo dell’incidente
La tragica morte del monsignore colpisce l’intera comunità lucchese. Ghilarducci, originario di Tassignano e canonico della Cattedrale di Lucca, è stato sbalzato a terra e ha riportato gravi ferite che gli sono purtroppo risultate fatali. La notizia della sua scomparsa si è presto diffusa nella città provocando sgomento e dolore non soltanto nella diocesi ma anche nella comunità dei fedeli. Ghilarducci era un amante dell’arte religiosa, di cui era un grande esperto. Responsabile dei beni culturali della diocesi, faceva parte anche dell’Accademia Lucchese di Sciente Lettere e Arti. Il monsignore era finito implicato quando ricopriva l’incarico di direttore dell’archivio arcivescovile (da cui fu poi rimosso) anche in una vicenda giudiziaria che ipotizzava un giro di compravendite illecite di opere sacre da cui era uscito assolto definitamente nel marzo del 2018. Ghilarducci era un grande estimatore e collezionista di arte sacra: aveva al suo attivo numerose pubblicazioni dedicate alla storia e all’arte lucchese fra le quali si ricordano i monumentali Lucensis Ecclesiae Monumenta.
Il cordoglio. Ad esprimere tra i primi cordoglio per la morte di Ghilarducci è stata Maria Pacini Fazzi: “La notizia della improvvisa scomparsa di monsignor Giuseppe Ghilarducci mi ha profondamente colpito: Lucca perde un ancora un tassello importante della sua identità culturale. Ghilarducci era un uomo di profonda cultura: ricordo qui i suoi impegnativi lavori sulle pergamene dell’Archivio Arcivescovile, la sua conoscenza dell’arte tutta, la sua passione per il bello in ogni sfaccettatura. Con lui ho perso anche un amico e sono davvero triste nel pensare che non vedrà la nascita del suo grande lavoro dedicato alla Cattedrale di San Martino che ho avuto il privilegio di leggere in anteprima, ma sappiamo che sarà una pietra miliare imprescindibile per la conoscenza della storia della nostra cattedrale e non solo”. Al cordoglio della titolare si unisce la Figlia Francesca e tutto il personale della Casa editrice Pacini Fazzi. Al dolore generale si unisce anche quello del senatore dem Andrea Marcucci: “Esprimo il mio più profondo cordoglio per la tragica morte del monsignore Giuseppe Ghilarducci, uomo di cultura, molto legato alla città ed alla sua comunità di fedeli”. “Dispiaciuto per la perdita per il confratello e amico Monsignor Ghilarducci – scrive invece don Nando Ottaviani, parroco di Coreglia -. Riposa in pace nell’amore del Signore che hai servito con dedizione e amore. È proprio vero, bisogna essere sempre pronti perché non sappiamo quando la morte verrà. Ma senza paura ne rimorsi, fissando il nostro sguardo sempre verso la Misericordia di Dio”. Cordoglio arriva anche dal consigliere comunale di Popolari e moderati di Capannori, Gaetano Ceccarelli: “Apprendo con dispiacere della tragica scomparsa a seguito di un incidente stradale di mons. Giuseppe Ghilarducci, pastore di anime e studioso, cui mi legavano le comuni origini nella frazione capannorese di Tassignano verso la quale ha sempre manifestato un profondo attaccamento. Esprimo pertanto le mie più sentite condoglianze ai congiunti”. Anche il sindaco di Pescaglia, Andrea Bonfanti, ha espresso parole di dolore per la scomparsa del sacerdote: “Mi unisco al cordoglio delle nostre comunità e faccio le mie personali condoglianze alla famiglia”. Un messaggio accorato arriva anche dal primo cittadino di Capannori: “Ho appreso con dispiacere dell’improvvisa scomparsa di monsignor Giuseppe Ghilarducci – commenta il sindaco Luca Menesini -. Ghilarducci era anche un uomo di profonda cultura, esperto di arte sacra, che ha contribuito con il suo sapere alla diffusione delle tradizioni e delle opere della comunità capannorese e del territorio. Esprimo quindi il mio profondo cordoglio”. “Con Monsignor Giuseppe Ghilarducci – commenta invece Maurizio Marchetti, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale – Lucca perde un punto di riferimento per l’intera collettività, oltre la comunità cristiana. La sua capacità empatica e la sua cultura, la sua passione per l’arte e la divulgazione ne hanno fatto un esempio di impegno e dedizione che hanno saputo proiettare la Chiesa anche oltre i suoi perimetri di ministero, portati avanti sempre con alta spiritualità. Rimango sbigottito, tra l’altro, per la dinamica con cui Monsignor Ghilarducci è stato strappato a questa terra. Adesso è tornato alla Casa del Padre, e Lucca ne soffrirà sempre l’assenza”.